Crain, Jeanne
Attrice cinematografica statunitense, nata a Barstow (California) il 25 maggio 1925. Negli anni Quaranta fu una delle più note interpreti di commedie leggere, in ruoli di ragazza semplice e priva di malizia, adatti al suo aspetto ingenuo e conformi alle scelte delle case di produzione che, soprattutto durante la Seconda guerra mondiale, preferivano proporre al pubblico personaggi positivi e rassicuranti. Fu tuttavia per il drammatico Pinky (1949; Pinky, la negra bianca) di Elia Kazan, in un ruolo più complesso e tormentato, che, nel 1950, ottenne la sua unica nomination all'Oscar. Dopo gli studi di recitazione alla University of California di Los Angeles, iniziò la carriera di indossatrice, e nel 1942 venne eletta camera girl dell'anno. Nel 1943 esordì in The gang's all here (Banana split) di Busby Berkeley, in un ruolo minore che le permise però di firmare il suo primo contratto con la 20th Century-Fox. Ma il vero debutto avvenne l'anno successivo, con un ruolo da coprotagonista in Home in Indiana (Due donne e un purosangue) di Henry Hathaway, una commedia di grande successo in cui interpreta la bella Char, oggetto dell'amore del protagonista. Nel periodo in cui lavorò presso gli studios ottenne altri importanti successi in film come Leave her to heaven (1946; Femmina folle) di John Stahl, un melodramma noir nel quale interpreta l'antagonista in amore di Gene Tierney, Margie (1946) di Henry King, e A letter to three wives (1948; Lettera a tre mogli) di Joseph L. Mankiewicz, commedia ironica e divertente, in cui la C. recita la parte di una giovane moglie provinciale, puerile e pasticciona, costretta da una lettera anonima che minaccia di portarle via il marito a riesaminare la sua vita coniugale. Sempre nello stesso anno ottenne il suo ruolo più impegnativo, quello che le diede l'opportunità, anche solo per quell'occasione, di interpretare un personaggio diverso dai precedenti, in Pinky, in cui è una nera con la pelle bianca che affronta con coraggio il pregiudizio razziale. Nel 1953 la C. lasciò la 20th Century-Fox, per la quale aveva interpretato ben ventitré film e che l'aveva lanciata come diva del grande schermo, nella speranza di ottenere ruoli più complessi e stimolanti. Già l'anno successivo firmò un contratto con la Universal Pictures ma, in realtà, non riuscì mai a liberarsi dal suo personaggio classico, che non corrispondeva più alle esigenze del pubblico. Le uniche occasioni favorevoli, infatti, furono quelle di partecipare a due western interessanti, Man without a star (1955; L'uomo senza paura) di King Vidor, con un grande Kirk Douglas, e Fastest gun alive (1956; La pistola sepolta) di Russell Rouse, con Glenn Ford e Broderick Crawford. Quindi la C. lavorò in alcuni programmi per la televisione e diradò sempre più la sua presenza sul grande schermo; la sua ultima interpretazione cinematografica risale al 1972, in Skyjacked (Il pirata dell'aria) di John Guillermin, avventura in 'alta quota' carica di suspense.