CORTE-REAL, Jerónimo
Poeta portoghese, nato verso il 1533 e morto il 15 novembre del 1588. Di nobile famiglia, soldato in Africa e nelle Indie, partecipò alla battaglia di Tangeri (1553), compagno fedele di Don Sebastiano nella sua infelice spedizione (1578), e rivisse nel canto epico questa sua lunga esperienza d'armi, dietro la traccia di Camões. Il Sucesso do Segundo Cêrco de Diu, di 21 canti in endecasillabi, è il suo primo poema (edito nel 1574, trad. spagn. 1597), a cui seguì l'Austriada (Lisbona 1578), 15 canti che celebrano la vittoria di Lepanto, dedicati a Filippo II, per i quali il C. si servì della lingua castigliana, come per meglio aderire allo spirito dei vincitori e perché memore del linguaggio che aveva appreso dalla madre spagnola, donna Brites de Mendoça. Il Naufrágio de Sepúlveda (edito nel 1594, trad. spagn. 1624), in 17 canti, rifà la tragica vicenda di Manoel Sepúlveda, ispiratagli dall'episodio delle Lusiadas: è questa forse l'opera migliore. Trascorse gli ultimi anni a Vale de Palma, presso Evora, dedicandosi alla pittura. Due quadri si conservano di lui nella chiesa di S. Antonio di Evora, dal titolo Almas e Mocidade e Velhice.
Considerato dai contemporanei come il secondo poeta epico del Portogallo, la critica moderna ne ha delimitato il valore, isolando quegli episodî descrittivi, in cui la sua fantasia sa ritrovare una vigorosa animazione rappresentativa.
Bibl.: A. F. Barata, Subsidios para a biographia do poeta J. C. R., Evora 1899; Sousa Viterbo, in Trabalhos Nauticos, II, p. 153 segg.; T. Braga, J. C. R., in Historia de Camões, III (1875), pp. 497-542.