Kukuczka, Jerzy
Dedicò dieci anni della sua vita agli 'ottomila', di cui completò la serie il 18 settembre 1987, con la prima discesa sugli sci dalla cima dello Shisha Pangma. Fu così il secondo a riuscirvi, dopo l'italiano Reinhold Messner. Salì principalmente per nuove vie (cinque in stile alpino, quattro prime invernali, inclusa la solitaria al Makalu), utilizzando l'ossigeno solo per l'Everest, anch'esso scalato lungo una nuova via. Approdò all'Himalaya dopo una dura gavetta sui Tatra, sulle Alpi e sulle Dolomiti. Nel 1972 realizzò la prima ascensione alla Nord della Torre Trieste. Nel 1973 compì la prima invernale della 'via dell'Ideale' (Sud della Marmolada) e la prima salita della Nord del Petit Dru. Nel 1974 in Alasca ripeté la Sud del McKinley (6178 m) e nel 1975 salì la Nord delle Grandes Jorasses. Nell'Hindukush salì nel 1978 il Tirich Mir Ovest (7692 m) per la sua inviolata Cresta Nord. Dal 1979 al 1989 si dedicò esclusivamente agli 'ottomila', scalando: il 4 ottobre 1979 il Lhotse (8511 m); nel maggio 1980 l'Everest (8850 m), prima salita lungo il Pilastro Sud; nell'ottobre 1981 il Makalu (8481 m), solitaria lungo una nuova via; nel luglio 1982 il Broad Peak (8047 m), in solitario; nel luglio 1983 il Gasherbrum II (8035 m) e il Gasherbrum I (8068 m) per nuove vie, in concatenamento; nell'ottobre del 1984 il Broad Peak (8047 m), prima traversata completa; nel 1985 il Dhaulagiri (8167 m, il 21 gennaio), prima invernale; il Cho Oyu (8153 m, il 15 febbraio), altra prima invernale lungo una nuova via; poi a luglio il Nanga Parbat (8125 m), Pilastro Sudovest; l'11 gennaio 1986 il Kangchenjunga (8586 m), prima invernale; nel luglio 1986 il K2 (8611 m), parete Sud, apertura in stile alpino di una nuova via, con Tadeusz Piotrowski, che morì nella discesa; a novembre il Manaslu (8156 m), lungo una nuova via; il 3 febbraio 1987 l'Annapurna (8091 m), prima invernale e nel 1987 lo Shisha Pangma (8013 m). Nel 1989 Kukuczka perse la vita a oltre 8300 m per la rottura della corda, mentre era impegnato lungo l'inviolata parete Sud del Lhotse, il primo dei suoi 'ottomila'.