Lange, Jessica
Attrice cinematografica statunitense, nata a Cloque (Minnesota) il 20 aprile 1949. La sua bellezza dalle tonalità 'calde' e il suo sex appeal di bionda seducente, uniti a uno stile interpretativo di grande intensità, ne hanno fatto una delle più interessanti attrici americane. Ha vinto due Oscar, nel 1983 come attrice non protagonista per Tootsie (1982) di Sydney Pollack e nel 1995 come protagonista per Blue sky (1994) diretto da Tony Richardson.Figlia di un commesso viaggiatore, ebbe un'infanzia segnata da continui spostamenti di residenza. Nel 1967 vinse una borsa di studio in storia dell'arte per la University of Minnesota di St. Paul, che abbandonò l'anno successivo per sposarsi, stabilendosi a New York. Tra il 1971 e il 1973 visse a Parigi, dove frequentò la scuola di mimo di Étienne Decroux e fece parte del corpo di ballo dell'Opéra comique. Tornata a New York, lavorò come modella. Notata dal produttore Dino De Laurentiis, interpretò la donna rapita dal 'mostro' nel King Kong (1976) di John Guillermin, remake del film del 1933 di Merian C. Cooper e Ernst B. Schoedsack. La parte che era stata di Fay Wray non le portò fortuna: il film fu stroncato dalla critica e la L. poté tornare al cinema solo nel 1979, quando Bob Fosse la volle in una piccola parte in All that jazz (All that jazz ‒ Lo spettacolo continua). Ma fu con The postman always rings twice (1981; Il postino suona sempre due volte) di Bob Rafelson, dal romanzo di J.M. Cain, che ebbe la possibilità di rivelare un fascino potente, ambiguamente in contrasto con la sua 'faccia d'angelo' e l'aspetto da brava ragazza americana: nella parte della moglie del proprietario di una stazione di servizio che uccide il marito per fuggire con l'amante, riuscì a creare la giusta alchimia con Jack Nicholson e a eguagliarne la statura sullo schermo. Dai primi anni Ottanta, oltre a lavorare in televisione e in teatro, ha interpretato alcune commedie, come il delizioso Tootsie, dov'è l'attrice di soap opera di cui si innamora perdutamente Michael (Dustin Hoffman), che si finge donna per poter lavorare in televisione; ma soprattutto film drammatici, come Frances (1982) di Graeme Clifford, sulla tragica vita di Frances Farmer, attrice anticonformista degli anni Trenta e Quaranta, in cui ha recitato per la prima volta a fianco di Sam Shepard (in seguito suo compagno, e con cui avrebbe collaborato altre volte) e per il quale ha ottenuto una nomination all'Oscar. Altre tre le sono state attribuite per Country (1984) di Richard Pearce, sulle dure condizioni di vita dei piccoli agricoltori americani, Sweet dreams (1985) di Karel Reisz, biografia della cantante country Patsy Cline, e Music box (1989; Music box ‒ Prova d'accusa) di Constantin Costa-Gavras, in cui è un'avvocatessa che indaga con animo incredulo e turbato sul passato nazista del padre, fino alla tragica decisione di denunciarlo. Nel thriller Cape fear (1991; Cape fear ‒ Il promontorio della paura) di Martin Scorsese, è riuscita a fare di un personaggio di secondo piano ‒ la moglie di un avvocato (Nick Nolte) perseguitato da un maniaco (Robert De Niro) ‒ un impasto di dolcezza e nevrosi sotterranee. In Blue sky ha delineato invece con grande forza il ritratto di una donna piena di vita e insofferente a tutte le regole. La L. ha dato prova anche nei film successivi di un'estrema versatilità: ha interpretato, tra l'altro, la parte di moglie coraggiosa del famoso eroe scozzese nel film Rob Roy (1995) di Michael Caton-Jones, e quella di regina spietata in Titus (1999) di Julie Taymor, dal dramma Titus Andronicus di W. Shakespeare.
J.T. Jeffries, Jessica Lange: a biography, New York 1986.