RUSKAJA, Jia Evgenija Fedorovna
Danzatrice, coreografa, esteta della danza. È nata a Kerč (Crimea) nel 1904: compiuti gli studî classici e quelli di danza e di musica e diplomatasi all'Istituto Marijnsky Kušnikovskij, si recò a studiare medicina all'università di Ginevra. Venuta in Italia, si dedicò completamente alla danza, interpretando balletti moderni agli Indipendenti di Roma, e lavorando alla creazione di un genere nuovo di scuola, cioè non solo professionale, ma soprattutto di educazione e iniziazione all'arte e all'estetica della danza, esigendo altresì dalle allieve l'obbligo degli studî umanistici. La sua scuola, per dedicarsi alla quale la R. lasciò dopo due anni la direzione della scuola di ballo alla Scala affidatale nel 1932, diede subito ottimi risultati, risuscitando in Italia la passione per la danza d'arte attraverso varie importanti manifestazioni orchestiche, al Licinium di Erba accanto a E. Romagnoli, e a Siracusa, ad Agrigento, a Taormina, a Capri, rievocando negli antichi templi e teatri i miti ellenici del sacrificio di Ifigenia, del ratto di Persefone, di Nausicaa, di Agamennone e le danze delle feste panatenaiche (Offerta del peplo); creando per i teatri chiusi originali "concerti di danza" con azioni coreografiche moderne come Finestre sul collegio, Foglie d'autunno, Prima lettera d'amore, Pettegole, e fantasie come Penombre gotiche, Ciaccona e Toccata e fuga, su musiche di Bach. Nel 1936, presentò le sue allieve alle Olimpiadi di Berlino conseguendovi il lauro olimpionico.
Ugual successo arrise alle soliste della sua scuola nel 1939 al concorso internazionale di danza a Bruxelles, dove G. Penzi ottenne il primo premio. Nel 1940 fu istituita, sotto l'egida dello stato, la sua scuola di danza che, ampiamente sviluppatasi, fu trasformata nel 1948 in Accademia nazionale di danza (cfr. della R. il libro La danza come un modo di essere, Milano 1928).