PATINIER, Joachim
Pittore, nato verso il 1480 a Bouvignes, secondo il Guicciardini, o a Dinant, secondo C. van Mander; morto il 5 ottobre 1524 ad Anversa, dove era iscritto alla gilda di S. Luca, come maestro, dal 1515. Prima di tale anno sembra che vivesse a Bruges, dove, secondo alcuni autori, sarebbe stato allievo di Gérard David. Nel 1521, in occasione della sua visita ad Anversa, il Dürer fece il ritratto del P., da lui chiamato "il buon paesista". Si ritiene che il P. fosse zio di Henri Met de Bles (v.).
Il P. è stato detto "creatore del paesaggio fiammingo", ma ciò è vero soltanto per lo sviluppo che il pittore diede al paesaggio, che nella pittura fiamminga ha origine nell'arte stessa del Van Eyck. Il P., la cui maniera si collega a quella di Gérard David e di Hieronymus Bosch, ebbe del paesaggio una concezione panoramica, nella quale alla realtà si mesco a la fantasia. Il suo amore per la natura si esprime nei particolari geologici e botanici che egli raduna in grande quantità in uno spazio ristretto.
Collaborò segnatamente con Q. Metsys, forse anche con Josse van Clève, dipingendo nei loro quadri i fondi di paesaggio, mentre, a sua volta, per le figure dei proprî quadri, si valse della loro collaborazione.
Opere firmate sono soltanto una Fuga in Egitto (museo d'Anversa); un San Gerolamo (museo di Karlsruhe); un Battesimo di Cristo (museo di Vienna); ma sulla base di quelle sono state attribuite al maestro molte altre opere.
Tra le principali citiamo: Fuga in Egitto, San Gerolamo, Tengiazioni di S. Antonio (quest'ultimo in collaborazione con Q. Metsys), tutti a Madrid, museo del Prado; San Cristoforo all'Escoriale; San Gerolamo a Parigi (Louvre).
Bibl.: Fierens-Gevaert, Les primitifs flamands, II, Bruxelles 1913, pp. 217-220; M. J. Friedländer, Die altniederländische Malerei, IX, Berlino 1931; H. V., in Thieme-Becker, Künstler-Lex., XXVI, Lipsia 1932 (con bibl.).