CASTELLNOU, Joan de
Poeta e trattatista, forse di origine catalana, vissuto in relazione con nobili personaggi di Catalogna, fu nel 1355 uno dei sette mantenitori del Consistori de la gaya sciencia di Tolosa. La sua attività letteraria s'impronta del formalismo puramente grammaticale che caratterizza la poetica di quella scuola. Compose due trattati in prosa: nel 1341 il Glosari, commento e critica al Doctrinal de trobar di Raimondo de Cornet, dedicato all'infante Pietro, conte di Ribagorca, quarto figlio di Giacomo II d'Aragona, e dopo il 1356, a domanda del poeta Dalmau de Rocabertí, figlio dell'omonimo visconte, il Compendi de la conaxenåa dels vicis que poden sdevenir en los dictatz del gay saber, che è un estratto de Las flors del gay saber di Guglielmo Molinier. Il C. ci lasciò varie canzoni di carattere morale, elaborate nella forma, ingegnosamente costruite su artificiose combinazioni metriche e peregrine nei concetti, secondo l'indirizzo corrente; la più interessante è quella al re d'Aragona, forse Alfonso il Benigno.
Bibl.: Milá y Fontanals, Obras completas, II, p. 507; III, pp. 279-97; Noulet et Chabaneau, Deux manuscrits provencaux du XIVe siècle, Montpellier e Parigi 1888, p. 216 segg.; J. Massó Torrents, in Annales du Midi, XXVI (1914), p. 449 segg.