GUIMARÃES ROSA, João
Narratore brasiliano nato a Itaú il 27 giugno 1908, morto a Rio de Janeiro il 19 novembre 1967. Medico e diplomatico, occupò alte cariche al ministero degli Esteri e visse a lungo in Europa, specie in Germania. Il suo primo libro Sagarana (1946) costituisce un radicale rinnovamento del genere regionalistico coltivato da G. Ramos e da J. Lins do Rego. Al realismo e al pathos si sostituiscono strumenti psicanalitici e un'atroce ironia, il tutto risolto e come dissolto in un linguaggio raro e contorto, frutto di una ricerca di carattere sperimentale. Con le novelle di Corpo de baile (1956, trad. it. Milano 1964) e col romanzo Grande sertão: veredas (1956, trad. it. Milano 1966) G. R. è divenuto uno dei maestri dell'avanguardia mondiale, un erede di Joyce e un emulo di Gadda per la complessità del tessuto linguistico, che assorbe elementi folklorici e arcaismi classicisti in una sintesi dal sapore drammatico e tagliente. Un fondamento esoterico, ricavato dal pensiero neoplatonico e dal misticismo medievale o schellinghiano, sta dietro a queste evocazioni dell'ambiguità della vita, in ambiente rustico, dove i personaggi sono alle prese coi fantasmi della selva e con le ninfe dei fiumi, per confrontarsi poi definitivamente con la morte, intesa come dissolvimento nel tutto e rinascita d'un io assoluto che splende al di là del tempo.