BRAGA, Joaquim Theophilo Fernandes
Poeta e letterato portoghese. Nato a Ponta Delgada (nell'isola di Madera) il 24 febbraio del 1843, si laureò in diritto nel 1868 ed ebbe nel 1872 la cattedra di letterature moderne nell'università di Lisbona, che tenne fino a qualche anno prima della morte. Ardente repubblicano fin dagli anni giovanili e molto attivo nella propaganda politica, quando con la rivoluzione del 5 ottobre 1910 fu rovesciata la monarchia portoghese, per la posizione cospicua che aveva nel partito e nella cultura del suo paese, fu eletto presidente del Governo provvisorio, e più tardi (1915), in un periodo d'interinato, tenne le funzioni di presidente della Repubblica. Negli ultimi anni visse appartato dalla politica e morì nel 1924. Fu scrittote fecondissimo di opere filosofiche, giuridiche, sociologiche, poetiche, letterarie e di estetica: in tutto più di un centinaio di volumi, oltre innumerevoli articoli. Dominato dal positivismo che professò con grande entusiasmo, tutto ridusse e inquadrò in queste dottrine: la storia, la vita presente, la poesia, la letteratura, e mirò anche all'avvenire sognando utopie umanitarie. Ma in questo grande sforzo di sintesi, alieno dall'analisi e da meditazioni profonde, costruiva talvolta senza fondamenti e interpretava i fatti con la fantasia, rivelando una mente poco adatta alla speculazione filosofica. Cosicché i suoi volumi (Traços geraes da philosophia positiva, Lisbona 1877; As soluções positivas da politica portugueza, Lisbona 1879; Historia universal, Lisbona 1878-81; Systema de sociologia, Lisbona 1884 ecc.) sono piuttosto documenti della fortuna delle dottrine positive e del fascino che queste esercitarono sulla mente sua, che espressione di un pensiero meditato. Le stesse dottrine informano la sua opera di poeta. Giovinetto pubblicò il primo volume di versi, Folhas verdes, 1859, cui seguirono Visão dos tempos, 1864; Tempestades sonoras, 1864; Ondina do lago, 1866; Miragens seculares, 1869; Torrentes, 1869; che più tardi, nella maturità, rifuse e ordinò in quattro volumi, col titolo generale Visão dos tempos (1894-95), i quali nel suo intendimento dovevano essere una specie di epopea filosofica. Nel proemio e nei prologhi a ciascun volume, diede anche un commento vòlto a chiarire il significato di ogni poesia e il posto che ad essa spetta nel disegno generale della raccolta. Nella quale non si può dire che non brilli qua e là qualche lampo di poesia, ma bisogna anche riconoscere, com'è stato osservato anche da critici connazionali del poeta, che abbondano i versi prosaici e le immagini di cattivo gusto. Dopo l'edizione della Visão, tornò ancora a scrivere sull'intendimento estetico e sociale dell'opera sua, specialmente nella Autobiographia mental de um pensador isolado, premessa a una raccolta di Cartas litterarias (Lisbona 1902).
Alla storia della letteratura portoghese il B. dedicò molti volumi, nei quali, dopo le opere dei vecchi eruditi e qualche magro tentativo di riassunto di storici più recenti, fu primo a studiare e illustrare con ampiezza, dalle origini ai tempi moderni, le figure più notevoli di poeti e prosatori e tutto il movimento letterario che nei varî secoli fa capo a ciascuno di essi. La serie di questi volumi s'inizia con uno d'introduzione (1870) e un altro sulla Theoria da Historia da Litteratura Portugueza (1881) che più tardi furono rifusi in un solo (1896). Seguono poi i volumi Epopêas da raça mosárabe (1871); Trovadores galecio-portuguezes (1871); Poetas palacianos (1872), in cui sono illustrati i poeti del Canzoniere di Garcia de Resende; Historia dos Quinhentistas (1871), su Sá de Miranda e la sua scuola; Historia de Camões (3 volumi, 1873-75); Bernardim Ribeiro e os bucolistas (1872); Historia do Theatro portuguez (3 volumi, 1870-71), su Gil Vicente, sulla commedia classica e le tragicommedie dei secoli XVI e XVII, e sulla commedia e l'opera lirica nel sec. XVIII; Bocage (1877); A Arcadia lusitana (1899); Garrett e i drammi romantici nel sec. XIX (1871); Historia do Romantismo em Portugal (1880); e infine, pubblicata molto tempo prima, la Historia da poesia moderna en Portugal (1869). Negli ultimi anni della sua vita il B. prese a rielaborare e riordinare tutti questi volumi in un'altra serie, di cui furon pubblicati soltanto i primi quattro con titoli più generali e comprensivi (Edade media, 1909; Renascença, 1914; Os seiscentistas, 1914; Os Arcades, 1918). Essi, insieme coi precedenti, attestano un'attività prodigiosa di lavoratore ma il valore critico di tutte quelle pagine è scarso. A parte il danno derivante dal pregiudizio del positivismo applicato alla critica, la storia letteraria del B. ha un carattere prevalentemente biobibliografico, e invano vi si cerca un esame intimo degli scrittori e la valutazione dell'arte loro, né, per lo più, i problemi che lo sviluppo della letteratura portoghese suscita, trovano quei volumi una soluzione che sia fondata sopra una solida documentazione di fatti. Il difetto in parte è dovuto alla scarsezza di studî speciali sui singoli scrittori, ma anche ha la sua ragione nella tendenza del B., manifesta, come si disse, anche nelle opere filosofiche, a costruire sistemi e volgersi subito alle sintesi affidandosi alla fantasia. Lo stesso può dirsi dei volumi di discussioni teoriche Questões de litteratura e arte portugueza (Lisbona 1881) e As modernas ideias na litteratura Portugueza (Porto 1892). Tuttavia per un equo giudizio non bisogna dimenticare che il B., sia pure a modo suo, fu il primo a dissodare un terreno quasi vergine e giovò al tempo suo a far conoscere ordinatamente ai connazionali la letteratura patria. Oggi chi se ne serva con cautela, per quello che essi possono dare, i volumi del B. sono ancora utili. Similmente l'edizione critica ch'egli procurò di più che mille poesie dei trovatori portoghesi (Cancioneiro portuguez da Vaticana, Lisbona 1878), se fu giudicata severamente dai filologi, e certo non corrisponde alle esigenze della scienza moderna (anche l'ampia introduzione, sebbene ricca di fatti e osservazioni, ha i difetti che si riscontrano nei volumi di storia letteraria), tuttavia ebbe ed ha il merito non piccolo di far leggere correntemente alle persone colte e anche agli studiosi, quelle liriche che rappresentano un prodotto così cospicuo dell'antica letteratura portoghese e sono tutt'altro che facili a interpretarsi nella lezione originale del codice, non sempre corretta. Agli studî storico-letterari si collega la Historia da Universidade de Coimbra nas suas relações com a instrucção publica portugueza, in quattro volumi (Lisbona 1892-1902), che offre molte notizie e riferimenti di fatti da libri e documenti poco accessibili agli stranieri.
Il B. volse la sua attenzione anche alla letteratura e alle tradizioni popolari. Nel 1867 pubblicò il Cancioneiro e Romanceiro portuguez in tre volumi, di cui il primo contiene la storia della poesia popolare portoghese; nel 1869 una Floresta de varios romances colligidos; nel 1883 i Contos tradicionais do Povo portuguez; e nel 1885 O Povo portuguez nos seus costumes, crenças e tradições, senza dire di molti altri articoli sparsi in riviste. Libri e articoli oggi sorpassati, ma ancora utili.
Bibl.: Teixeira Bastos, T. B. e a sua obra, Porto 1893; volume miscellaneo Quinquagenario (1858-1908): cincoenta annos de actividade mental de T. B. (Bibliografia Teofiliana), Lisbona 1915. Intorno alle opere, oltre quello che è indicato nelle bibliografie sopra cit., si vedano in modo particolare le pubblicazioni: A. Cabreira, T. B. e o positivismo, Lisbona 1917; Fidelino Figueiredo, Historia da critica litteraria em Portugal, Lisbona 1916; Historia da litteratura realista (1871-1900), Lisbona 1924.