Coen, Joel ed Ethan
Coen, Joel ed Ethan. – Registi e sceneggiatori statunitensi (n. Minneapolis rispettiv. 1954 e 1957). Nell’ambito di un lavoro tra i più originali nel panorama cinematografico statunitense degli anni Ottanta e Novanta del 20° sec., in cui appaiono perfettamente combinate le tecniche di ripresa più sofisticate e una spiccata coscienza letteraria, appare significativa l’evoluzione poetica ed espressiva che percorre l'opera dei Coen. Ai primi film, strutturati sul sovvertimento e la contaminazione delle regole narrative dei generi, è seguito un ripensamento del puro divertissement in chiave malinconica mediante il quale il cinema dei C. ha assunto un respiro più ampio, pur continuando a delineare un mondo caotico e sregolato. O brother, where art thou? (2000) è una sagace rilettura dell’Odissea, un viaggio nell’America della Grande depressione, sospeso tra commedia e film d’avventura, ricco di riferimenti musicali e cinematografici; si ispira invece al noir: The man who wasn’t there (2001), premio per la regia al Festival di Cannes. In realtà la struttura ha anche stilemi da commedia, ma sempre più cupo, fino al tragico finale, si fa l’umore, in un impeccabile bianco e nero, che fa seguito all’uso del colore – ma in funzione di un effetto seppia – nel film precedente. La vena dei C. si stempera un po’ allorché si dedicano a un progetto che solo in parte corrisponde alle loro corde: è il caso di Intolerable cruelty (2003; Prima ti sposo poi ti rovino), beffarda rilettura della classica commedia sofisticata e matrimoniale. I successivi No country for old men (2007, premio Oscar per la regia e la miglior sceneggiatura non originale) e A serious man (2009) sono l’uno adattamento del romanzo di Cormac McCarthy, denso di humor nero e di compiuta e (neo) classica misura; l’altro esercizio di finezza e intelligenza, più che in altre loro opere intriso della più profonda tradizione ebraica. Burn after reading (2008) e True Grit (2010) confermano un percorso filmografico fra i più ricchi e compatti del cinema contemporaneo.