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LEHTONEN, Joel

di Paolo Emilio Pavolini - Enciclopedia Italiana (1933)
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LEHTONEN, Joel

Paolo Emilio Pavolini

Scrittore finlandese, nato a Saaminki il 27 novembre 1881. Attratto sin dall'adolescenza dagli studî letterarî, ancora studente universitario esordì con alcuni scrittarelli. Nei racconti Paholaisen viulu (Il violino del diavolo, 1904), Villi e Mataleena (Maddalena, 1905), nei ricordi di viaggio Myrtti ja alppiruusu (Il mirto e la rosa alpina, 1911), nel romanzo Kerran kesällä (Una volta d'estate, 1917), come pure nei volumi di versi Perm (1904), Rakkaita muistoja (Cari ricordi), Nuoruus (Gioventù, 1911) e Markkinoilta (Dalle fiere, 1912) divampa una potente e sfrenata fantasia, che nelle opere successive si va placando in una più serena concezione del mondo e della vita. Il freno dell'arte si sente nel romanzo Rakastanut rampa (Lo storpio innamorato), il lato psicologico è sempre più approfondito nella narrazione dell'anteguerra e nella creazione di personaggi originali (Sorron lapset, I figli della tirannia, 1923; Punainen mies, L'uomo rosso, 1925): alla fanciullezza, ai cari ricordi dei condiscepoli e della terra natale ritorna in Onnen poika (Il figlio della fortuna, 1929). Come narratore, J. L. appartiene ai migliori della giovane generazione e, se non raggiunge la stessa altezza come poeta, pure alcuni dei suoi canti restano tra i più belli della lirica finlandese moderna. È lodato anche come traduttore di racconti e romanzi: modello di stile è la sua versione in finnico del Decameron.

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