OXENSTIERNA, Johan Gabriel conte di Korsholm e Vasa
Poeta svedese, nato a Skenäs il 19 luglio 1750, morto a Stoccolma il 29 luglio 1818. Sotto Gustavo III assurse ad alte cariche, ma più che alla politica dovette il favore di Gustavo III alla sua inclinazione per la poesia. Al ritorno da Vienna, dove era stato per quattro anni segretario di legazione, fu nominato poeta di corte. Compose, secondo il gusto del Settecento, balletti, operette, epigrammi, satire, poesie descrittive, idillî, liriche, racconti in versi.
I titoli stessi dicono il tono delle sue composizioni: Natten (La notte, 1770); De fem Sinnena (I cinque sensi, 1772); Oskuldes religion (La religione dell'innocenza, 1880); Dagens stunder (Le ore del giorno, 1785), ecc. La sua opera di maggior rilievo è Skördarne (3 raccolte: prima stesura, 1770-74; stesura definitiva, 1787-94; ed., 1796): poema descrittivo, con intonazioni preromantiche nel sentimento della natura e nella predilezione per il gotico nazionale, le quali spiegano come, al sopraggiungere del romanticismo, egli abbia potuto acconsentirvi a suo modo, traducendo Milton (1815) e la Gerusalemme del Tasso (ed. postuma, 1826).
Opere: Samlade Skrifter, I-IV, Stoccolma 1805-15; V, Stoccolma 1826. Frammenti del diario ed. Stjernström, Stoccolma 1881. Lettere in A. Lewenhaupt, Lewenhauptska arkivet på Sjöholm, Stoccolma 1919.
Bibl.: M. Lamm, J. G. Oxenstjerna, Stoccolma 1911.