Scrittore finlandese (Pietarsaari 1804 - Porvoo 1877) di lingua svedese. Si trovò alla morte del padre (1828) in difficili condizioni economiche, e da allora in poi la descrizione della vita degli umili ebbe preferenza nei suoi racconti e nelle sue poesie: queste, apparse in 3 voll. (Dikter "Poesie", 1830-43), rivelano un poeta originale soprattutto negli idillî ed epigrammi, tutti pervasi da un fresco sentimento della natura, specie del paesaggio finlandese, e da un ardente patriottismo (Grafven i Perho "Il sepolcro di P.", 1831; ecc.). Il suo capolavoro resta però Fänrik Ståls sägner ("I racconti dell'alfiere Stḁl", prima parte 1848, seconda 1860), specie di romancero della guerra (1808-09), combattuta da Finlandesi e Svedesi contro la Russia: sono 35 quadri ispirati a episodî di eroismo, devozione e fedeltà. Il canto introduttivo Vårt land ("Il nostro paese"), musicato da F. Pacius, è divenuto dal 1848 inno nazionale. Di R. si ricordano anche la tragedia neoclassica Kungarne på Salamis ("I re a Salamina", 1863), non priva di reminiscenze shakespeariane, il poema ossianico Kung Fjalar ("Re Fjalar", 1844), i poemi narrativi Hanna (1836), Nadeschda (1841) e Julkvällen ("La sera di Natale", 1841).