SNELLMAN, Johan Vilhelm
Filosofo e statista, suscitatore del movimento nazionale finlandese, nato a Stoccolma il 12 maggio 1806 da genitori finlandesi; morto a Kirkkonummi (Kirkslätt) il 4 luglio 1881. Si iscrisse nell'università di Turku (Åbo) nel 1822, ma rinunziò presto alla carriera ecclesiastica e si assorbì in numerose, intense letture, studiando con passione la filosofia hegeliana, della quale fu ardente, ma non servile, propugnatore; come storico della filosofia, approfondì non solo i trattatisti tedeschi, ma anche quelli francesi, inglesi e italiani.
Oltre ai lavori su Hegel (1835), Leibnitz (1837) e a manuali scolastici di filosofia, sono da ricordare il Versuch einer spekulativen Entwickelung der Persönlichkeit e soprattutto la sua opera maggiore Läran om Staten (La dottrina dello stato, 1842). Fu il più attivo e combattivo rappresentante dell'idea patriottica nel circolo degli amici di Runeberg e di quella "Società del sabato" dalla quale poi sorse la "Società di letteratura finnica". Al servizio del nazionalismo e per la difesa della lingua e cultura finnica sostenne aspre lotte e persecuzioni; giornalista, fondò due periodici (1844), uno in finno (Maamiehen ystävä, L'amico del contadino) e uno in svedese (Saima); in una frase di una sua celebre lettera a Cygnaeus (1840) è riassunto il suo programma: "Il fondamento della cultura non può né deve essere svedese, ma finno".
Ediz.: Samlade Arbeten (Opere complete), 1892-98, in 10 volumi.
Bibl.: Th. Rein, J. V. S.-in Elämä (Vita di J. V. S.), voll. 2, 1895-1900; Danilson-Kalmari, J. V. S., hänen merkitykensä Suomen kansalle (J. V. S., il suo significante per il popolo finno), 1906.