Musicista (Bergedorf, Amburgo, 1699 - Venezia 1783). Esordì (1718) ad Amburgo quale tenore, poi (1721) a Brunswick quale operista. Nel 1722, venuto in Italia, si mise a studiare la composizione a Napoli con N. Porpora e A. Scarlatti. Nel 1723 era già rappresentata al teatro S. Bartolomeo la sua prima opera italiana: Tigrane. Nel 1727, maestro di cappella degli Incurabili di Venezia, si convertì al cattolicesimo e scrisse musica sacra oltre che teatrale. Nel 1730 sposò la celebre cantante F. Bordoni, che condusse alla corte di Brunswick ove egli andò come maestro di cappella. Nel 1734 fu a Londra, dove rivaleggiò con G. F. Händel; poi a Dresda, Venezia, Parigi, Vienna (dove fu maestro di Maria Teresa) e finalmente a Venezia. H. fu celebrato, specie in Italia, quale successore di Scarlatti e ideale interprete del mondo metastasiano. Alla negligenza musicale e drammatica di troppi suoi contemporanei, oppose, specie nell'Arminio e nel Solimano, la cura dell'orchestra e delle vicende sceniche, la vigoria del recitativo, la rappresentazione di stati d'animo e la descrizione di ambienti e scene. Ma il suo talento non seppe trovare gli accenti indimenticabili di un A. Scarlatti o di un G. B. Pergolesi, e solo poche arie e qualche pezzo sacro ricordano ancora il suo nome nei concerti.