AGRICOLA, Johann
Si chiamava Johann Schneider o Schnitter (latinizzato in Sartor) e solo dal 1518 il Sartor si cambiò in Agricola, pel nomignolo di Grickel che Lutero gli affibbiò, prima familiarmente poi per scherno. È anche detto Islebius, da Eisleben, ove nacque nel 1494. Fu dunque concittadino di Lutero e per lungo tempo suo compagno anche di mensa. Nel 1516 a Wittenberg fu tra i primi a seguir Lutero (che lo adibì per predicante e catechista) e nel 1519 lo accompagnò alla disputa di Lipsia. Nel 1525 pubblicò alcune sue prediche su Luca, poi varî catechismi, e una raccolta di motti e proverbî tedeschi (Deutscher Sprichwörter, 1528, 1529, 1548), alla quale più che ad altro è legato il suo nome nella letteratura universale. Nel 1527 entrò in polemica con Melantone sostenendo la inanità e pravità del Vecchio Testamento e dei suoi precetti morali di fronte al Vangelo e alla sua libertà; fu dunque dei primi antinomisti della Riforma; per tali sue idee si inimicò anche Lutero. Una sua lettera all'elettore di Sassonia, del 1540, parve una ritrattazione, ma non fu bene accolta da Lutero. Fu protetto poi costantemente dall'elettore Gioacchino II del Brandeburgo, che lo fece predicatore di corte, e soprintendente e ordinante per la sua marca. Dopo la morte di Lutero sostenne la politica di Carlo V contro la lega di Smalcalda e fu il principale redattore per i luterani dell'Interim di Augusta (1548). Spese tutto il resto della sua vita nella difesa di quella formula. Morì di peste il 22 settembre 1566. Anche il suo miglior biografo, il Kawerau, ne biasima il carattere morale.
Bibl.: B. Kordes, Agricola's Schriften, Altona 1817; G. Kaserau, Johann Agricola von Eisleben, Berlino 1881; id., in Reealencycl. für protest. Theologie und Kirche, I, 1896, p. 249 segg. e XXIII (Ergänzungen), 1913, p. 25 seg. (importante); Lasche, Eine J.-A.-Urkunde, in Zeitschrift für Kirchegneschichte, n. s., V; in Theologische Studien, 1923, p. 396 segg.; e le opere generali su Lutero.