EBERHARD, Johann August
Filosofo, nato a Halberstadt il 31 agosto 1739, morto a Halle il 6 gennaio 1809. Dopo avere studiato teologia, filosofia e filologia classica, fu vario tempo, alternativamente, precettore privato e predicatore, finché, nel 1778, divenne professore di filosofia all'università di Halle.
Il suo primo scritto fu la Neue Apologie des Sokrates (Berlino 1772), nella quale si opponeva alla dottrina teologica che nell'età precristiana non vi fosse stata vera virtù, suscitando discussioni tra gli stessi illuministi. Seguirono altre opere di carattere più strettamente speculativo (tra cui possono essere ricordate: Allgemeine Theorie des Denkens u. Empfindens, Berlino 1776; Sittenlehre der Vernunft, Berlino 1781; Theorie der schönen Kiinste u. Wissenschaften, Halle 1783; Handbuch der Aesthetik, voll. 4, Halle 1803-05), d'intonazione in fondo eclettica, ma con decisa prevalenza dell'influsso leibniz-wolffiano. E alla difesa di Leibniz contro Kant, che egli accusava di non aver veduto come in Leibniz fosse già contenuta una critica della ragione, che pur lasciava sussistere anche la possibilità di una metafisica dogmatica, l'E. dedicò ben due riviste (Das philosophische Magazin, voll. 4, 1787-95 e Philosophisches Archiv, voll. 2, 1793-95); a cui Kant rispose duramente con lo scritto Über eine Entdeckung, nach der alle neue Kritik der reinen Vernunft durch eine ältere entbehrlich gemacht werden soll (Königsberg 1790). Altri scritti dell'E. trattano, infine, di sinonimica (Versuch einer allgemeinen deutschen Synonumik, 1795-1802; Synonymisches Wörterbuch d. deutschen Sprache, 1802).
Bibl.: Fr. Nicolai, Gedächtnisschrift auf J. A. E., Berlino 1810; E. O. Ferber, Der philos. Streit zwischen Kant u. J. A. E., Giessen 1884; K. Lungwitz, Die Religionsphilosopie E.s., Erlangen 1911; G. Draeger, J. A. E.s Psychologie u. Ästhetik, Halle 1915.