ADELUNG, Johann Christoph
Nacque a Spantekow in Pomerania l'8 agosto 1732, studiò nei ginnasî di Anklam e di Klosterbergen e poi all'università di Halle. Dal 1759 al 1761 fu professore nel seminario evangelico di Erfurt, e dal 1763 libero docente a Lipsia, finché non fu chiamato nel 1787 come bibliotecario a Dresda, nella qual carica rimase fino alla sua morte, avvenuta il 10 settembre 1806. Fu un erudito di cognizioni enciclopediche e pubblicò moltissimo in campi assai svariati (politica, letteratura, storia, diplomatica, filosofia, matematica, metallurgia, ecc.), avendo però come diretto scopo più l'utilità pratica e la divulgazione che la pura ricerca scientifica (Unterwesung in den vornehmsten Künsten und Wissenschaften, 1771; Geschichte der Cultur, 1782, ecc.).
Si distinse specialmente nella filologia, dimostrando un'amplissima cultura e una facoltà riassuntiva ed esplicativa non comune, che rese i suoi libri assai popolari. Il suo Glossarium manuale ad scriptores mediae et infimae latinitatis (1772-84) è un utile riassunto del Ducange, con parecchie aggiunte. Nelle stesse discipline filologiche predilesse quelle che riguardano la sua lingua materna. Pregato da un editore di continuare il dizionario che il Gottsched aveva progettato, ma non condotto a termine, Adelung pubblicò nel 1774-86 un Versuch eines vollständigen grammatisch-kritischen Wörterbuches der hochdeutschen Mundart (2ª ed., 1793-1801). La fama che gli procurò questo dizionario fece sì che il ministro von Zedlitz l'incaricò di compilare la grammatica tedesca che, secondo un ordine di Federico il Grande (1779), doveva essere introdotta in tutte le scuole prussiane. Così Adelung pubblicò la sua Deutsche Sprachlehre zum Gebrauche der Schulen in den Königlichen Preussischen Landen, 1781 (editio minor, 1781), ampliata quindi nel 1782 col titolo di Umständliches Lehrgebäude der deutschen Sprache. Seguirono poi parecchi scritti sull'ortografia (Anweisung zur Orthographie, 1788, ecc.), un libro Über den deutschen Stil, 1785, e la rivista Magazin für die deutsche Sprache, 1783-84; e inoltre varî studî relativi all'antica poesia tedesca (Chronol. Verzeichnis der schwäbischen Zeitpunkte, 1784; Püterich von Reicherzhausen, 1788). L'importanza degli scritti di Adelung intorno alla grammatica tedesca non sta tanto nell'elaborazione in sé e per sé, quanto nell'enorme influsso esercitato sull'ortografia tedesca modema, e specialmente sulla lingua scritta. Le grammatiche posteriori si basarono quasi sempre sulla sua, i principî ch'egli fissò furono diffusi e osservati fino all'epoca moderna. Per l'Adelung l'ideale della lingua scritta era la lingua delle persone colte della Sassonia settentrionale e i modelli letterarî erano rappresentati dagli autori di quella regione della metà del Settecento.
Ma Adelung ha anche un'importanza filologica che esula dalla storia della filologia germanica. Egli ideò negli ultimi anni della sua vita un'opera che doveva abbracciare tutte le lingue del globo allora conosciute, come quella dell'Hervás y Panduro apparsa nel 1784, ma non arrivò a vederne ultimato che il primo volume. Quest'opera è il celebre Mithridates oder allgemeine Sprachenkunde mit dem Vater Unser in beynahe fünfhundert Sprachen und Mundarten (Berlino 1806-17), che fu poi continuato da Joh. Sev. Vater (1771-1826). Il primo volume, curato dall'Adelung stesso, comprende le lingue asiatiche.
Bibl.: Allgemeine Deutsche Biographie, I, Lipsia 1875, s. v.