JACOBI, Johann Georg
Poeta tedesco, nato il 2 settembre 1740 a Düsseldorf, morto il 4 gennaio 1814 a Friburgo in Brisgovia. Fratello maggiore del filosofo Friedrich Heinrich (v.), studiò a Gottinga teologia, a Helmstedt diritto e poi ancora a Gottinga filologia, dove si laureò con una tesi sul Tasso. Nel 1766 fu chiamato quale professore di filosofia a Halle donde passò, nel 1768, a Halberstadt, ivi invitato dal Gleim. Il Nicolai ed il Bürger non gli furono benevoli e non gli risparmiarono critiche; un'affettuosa amicizia lo legò alcun tempo a Maximiliane La Roche. Nel 1774 fondò a Düsseldorf una rivista Iris alla quale collaborarono fra gli altri Goethe e Heinse. Collaborò al Merkur del Wieland e dai 1795 al 1813 pubblicò un'altra rivista, Taschenbücher. Nel 1784 fu nominato professore a Friburgo in Brisgovia. Come poeta si tenne in principio nei limiti della poesia anacreontica su modelli francesi e inglesi e dei loro imitatori tedeschi, soprattutto del Gleim. Il J. portò all'estremo questo sentimentalismo anacreontico popolando le sue liriche di amoretti, di colombelle, mostrando però maggior fantasia e più calore di quanto non possedesse la lirica degli altri un po' fredda e scolastica, più composta a tavolino che vissuta e sentita. In un secondo tempo, quasi stanco di questo poetare dolce e leggiero, compose liriche nelle quali è maggior freschezza e più personalità, anche se riecheggiano la poesia popolare e le liriche del giovane Goethe.
Opere: Nel primo periodo le liriche in Poetische Versuche, 1763, con alcune traduzioni da Dante; il secondo periodo s'inizia con Abschied an Amor, 1769. Cfr. Sämtliche Werke, Zurigo 1807-1813, voll. 7; quale ottavo volume uscì, nel 1822, la vita del poeta a cura di A.v. Ittner.
Bibl.: J. Longo, L. Sterne, und J. G. J., Vienna 1898; O. Manthey-Zorn, jacobis Iris, Zwickau 1905.