Sulzer, Johann Georg
Filosofo e scienziato svizzero (Winterthur 1720 - Berlino 1779). Dopo studi di teologia a Zurigo, passò a interessarsi, oltre che di matematica e scienze naturali (campi in cui si affermerà per le sue ricerche sulla compressibilità dei gas, sul moto dei proiettili e sui fenomeni galvanici), di arte e di estetica, grazie soprattutto all’influenza di J.J. Bodmer e di Breitinger. Trasferitosi a Berlino, entrò in contatto con L. Euler e Maupertuis; dal 1750 fu membro dell’Accademia delle scienze di cui diresse dal 1775 la classe di filosofia. S. è noto nella storia dell’estetica per l’ampia e fortunata Allgemeine Theorie der schönen Künste (4 voll., 1771-74), un manuale di estetica in forma di lessico che trae spunto da un testo francese, il Dictionnaire portatif des beaux-arts (1752) di J. Lacombe, ed espone i principali temi della critica e della teoria delle arti, opera più volte edita, utilizzata anche per il Supplément dell’Encyclopédie. Nel quadro di una dottrina basata su principi psicologici e di una prospettiva classicistica e illuministica, S. avvicina il bello al sentimento morale e considera l’arte soprattutto come un mezzo per realizzare la moralità e la felicità dell’uomo. I tratti più specifici della sua teoria consistono, da un lato, in un’analisi degli aspetti psicologici della produzione artistica, del nesso tra gusto e genio e della loro differenza dalla conoscenza e dalla morale, e, dall’altro, attraverso un netto distacco dalla concezione edonistica delle opere d’arte, nell’insistenza sulla loro funzione storica, sociale ed educativa, in un rapporto di reciproca promozione con la vita dello Stato, secondo una prospettiva che avrà sviluppi in C.M. Wieland e J.Ch.F. Schiller. Sono da ricordare infine le Vermischte philosophischen Schriften (1773).