ALTING, Johann Heinrich
Nacque nel 1583 a Emden da un ministro protestante, Menso (1541-1612); studiò a Groninga, e teologia a Herborn, viaggiò, e nel 1608 fu incaricato dell'educazione del futuro elettore palatino Federico V. Conservò il suo posto anche quando il quattordicenne principe ascese al trono, e lo accompagnò in Inghilterra (1612) pel suo matrimonio con Elisabetta figlia di Giacomo I (1613); ritornando a Heidelberg, ebbe l'insegnamento della teologia dogmatica (Loci communes) all'università e la direzione del Seminario teologico nel Collegium Sapientiae. Quando Tilly prese e saccheggiò Heidelberg (1622), Alting ne fuggì a fatica, e si rifugiò in Olanda, dove l'esule re di Boemia gli affidò l'educazione del suo primogenito. Nel giugno 1627 ottenne una cattedra a Groninga, che occupò fino alla morte. Collaborò alla versione olandese della Bibbia. Non fu un teologo sottile, ma un conservatore, contento della teologia protestante tradizionale, avverso al semi-pelagianismo dei luterani; e al sinodo di Dordrecht (1618), dove con Tossano e Sculteto rappresentò il Palatinato, sostenne un reciso predestinazionismo, opponendosi però ai Rimostranti soprattutto in quanto innovatori. Tra le sue opere ricordiamo: Notae in decadem problematum Jacobi Behm, Heidelberg 1618; Scripta theologica Heidelbergensia, voll. 3: Loci communes, Problemata, Explicatio catecheseos Palatinae, Amsterdam 1646; Exegesis Augustanae confessionis, Amsterdam 1652; notevoli la Theologia historica incompiuta, Amsterdam 1664, con cui si pose tra i precursori degli studî moderni di storia del dogma; e la Historia ecclesiastica Palatina (1701) che giunge fino al 1583. fondamentale per la storia ecclesiastica locale. Morì nel 1644.
Bibl.: A. Schweizer e G. F. K. Müller, in Realencyclopädie für Protestantische Theologie und Kirche, I, Lipsia 1896, s. v.