ROMAN (Rohman), Johann Helmich
Deito il "padre della musica svedese", nato il 26 ottobre 1694 a Stoccolma, morto il 19 ottobre 1758 a Haraldsmålo presso Kalmar. Suo padre era maestro della cappella di corte. Nel 1710 il R. era membro della cappella di corte, nel 1714 studiò il violino a Londra con A. Ariosti e J. Chr. Pepusch. Tornato in patria nel 1720, divenne nel 1729 maestro della cappella di corte, dal 1737 al 1739 soggiornò per ragioni di salute in Italia, Francia e Inghilterra. Nominato nel 1740 membro dell'Accademia svedese delle scienze, si ritirò nel 1745 definitivamente dalla vita artistica. Fra le sue opere furono stampate: 12 sonate a flauto traverso e basso continuo (1727) e Assaggio a violino solo (1740). Come intendente aulico, adattando testi svedesi alle composizioni di G. Pergolesi, B. Marcello, G. Fr. Händel e traducendo L'armonico pratico al cimbalo, ecc., di F. Gasparini esercitò un'azione benefica sulla musica svedese, mentre le sue composizioni (messe, sinfonie, ouvertures, suites, concerti grossi, concerti per violino, trio, cantate) hanno valore secondario.
Bibl.: P. Vretblad, J. H. R., Stoccolma 1914.