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TITZ, Johann Peter

di Giuseppe Zamboni - Enciclopedia Italiana (1937)
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TITZ, Johann Peter

Giuseppe Zamboni

Poeta tedesco, nato a Liegnitz il 10 gennaio 1619, morto a Danzica il 7 settembre 1689.

A Danzica, dove trascorse come professore la maggior parte della sua vita, conobbe forse Opitz, certo ne risentì profondamente l'influsso. Nella sua prima opera ampia, una poetica sistematica (Zwei Bücher von der Kunst hochdeutsche Verse und Lieder zu machen..., 1642), ribadisce e svolge concetti dell'Opitz (e quindi dello Scaligero). Oltre a tradurre dal latino opere di umanisti (2 centurie di epigrammi di Owen) compose piccole raccolte di poesie latine, e, in tedesco, numerose poesie di occasione, poesie religiose (in parte parafrasi di salmi), epitalamî assai morigerati, e tre poemetti epici (Lucretia; Leben aus dem Tode oder Grabes Heyrath; Knemons Sendschreiben an Rhodopen, dall'olandese di Cats), sempre in uno stile corretto, disadorno, privo di slancio.

Ediz.: J. P. Titz, Deutsche Gedichte, a cura di L. H. Fischer (con introduzione), Halle 1888.

Bibl.: Markgraf, in Allg. dt. Biogr., XXXVIII (1894).

Vocabolario
sindrome di Peter Pan
sindrome di Peter Pan loc. s.le f. Condizione di immaturità che comporta la fuga dalle responsabilità dell’età adulta e il desiderio di regressione all’età infantile; talvolta usata con tono ironico o scherzoso. ◆ Qualcuno ha detto che...
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