WETTSTEIN, Johann Rudolf
Uomo politico svizzero, nato a Basilea il 27 ottobre 1594, morto quivi il 12 agosto 1666. Dopo aver militato nell'esercito della Repubblica veneta, tornò in patria e vi coprì varie cariche pubbliche, finché nel 1645 fu eletto borgomastro. I tempi erano difficili per la Svizzera: ai suoi confini infuriava la guerra dei Trent'anni, che ad ogni istante minacciava di travolgere i confederati e di provocare, all'interno, la guerra civile fra cattolici e protestanti. Come delegato di Basilea alle riunioni federali, W. si eresse a campione della neutralità e della pace interna. Si dovette in gran parte a lui se nel 1632 Berna e Zurigo s'indussero a respingere l'offerta di alleanza di Gustavo Adolfo di Svezia e fu quindi evitata una secessione protestante. Fu anche opera sua la soluzione del conflitto scoppiato nel 1633 fra Berna e Soletta in seguito al massacro d'un contingente inviato da Berna in soccorso dei protestanti. Durante il passaggio, sul territorio di Basilea, dell'esercito imperiale e di quello dell'Unione protestante, W. seppe mantenere la più stretta neutralità. Convocato in Vestfalia il congresso della pace, W. sostenne l'idea che la Confederazione dovesse intervenirvi per risolvere la questione della sua esenzione dalla giurisdizione del Reichskammergericht (Tribunale dell'impero), vale a dire per troncare ogni rapporto anche formale di dipendenza dall'impero. Ottenne che almeno gli Orte protestanti inviassero una delegazione, della quale fu nominato capo. Recatosi nel 1646 a Münster, riuscì a far inserire nello strumento di pace un articolo speciale contenente la dichiarazione dell'esenzione e indipendenza della confederazione. Dati i limiti dei suoi poteri, data la scarsa fiducia dei suoi concittadini nel successo della sua iniziativa, date le difficoltà che dovette vincere, si può affermare che la Svizzera deve alla tenacia ed abilità diplomatica di W. il riconoscimento della sua piena sovranità, come dovette in gran parte alla sua energia l'essere uscita intatta dal periodo delle guerre di religione. Negli anni successivi egli dovette difendere la sua opera da rinnovati pericoli. Nel 1650 era a Vienna, dove ottenne che la corte imperiale ponesse fine ai tentativi del Reichskammergericht di porre in discussione la validità dell'esenzione. Nel 1653 dovette tener testa alla rivolta dei contadini. Nel 1656 funse da mediatore e arbitro in un conflitto tra parte protestante e parte cattolica, che era già degenerato in uno scontro sanguinoso. Quando si trattò di rinnovare il trattato di alleanza con la corona di Francia, W. si oppose, sostenendo che tale accordo non garantiva la sicurezza degli Svizzeri, mentre li obbligava a fornire mercenarî e a rendersi così spregevoli agli occhi degli altri popoli e dei Francesi medesimi. Non fu ascoltato, e il trattato, nel 1663, fu rinnovato. Da allora, anche per ragioni di salute, si andò ritirando dai pubblici affari.
Bibl.: F. Fäh, J. R. Wettstein, in Allgemeine deutsche Biographie, XLII, Lipsia 1897.