ARCHENHOLZ, Johann Wilhflm von
Nato il 3 settembre 1743 a Langfuhr presso Danzica, ufficiale dal 1759 al 1763 nell'esercito di Federico il Grande, l'A. è conosciuto soprattutto come scrittore politico. Lo favorivano, in tale sua attività, la conoscenza dell'Inghilterra, della Francia e dell'Italia, paesi nei quali aveva viaggiato; una vasta informazione di letteratura contemporanea; un notevole senso di osservazione e uno stile scorrevole. Soprattutto la lunga dimora in Inghilterra gli servì ad approfondire la conoscenza della costituzione e della legislazione di quello stato. Frutto di questi viaggi fu il suo libro England und Italien (1785), che fu uno dei più letti in quell'epoca, e famigliare anche al Goethe, ma dove l'ostentata simpatia per le istituzioni sociali e politiche inglesi fa spesso velo al giudizio sulle cose italiane profondamente diverse e la rappresentazione delle italiane risulta spesso così superficiale e piena di malintesi, che presto sorsero, non pur da parte italiana, ma anche da parte tedesca, proteste e difese di osservatori più equanimi e meglio informati, come lo Jagemann (v. nel Deutscher Merkur del 1786 la sua Ehrenrettung Italiens wider die Animerkungen des Herrn Hauptmanns von A.). Un'altra opera dell'A., la Geschichte des 7-Jährigen Krieges, che apparve nel 1789 nel Berliner historisches Taschenbuch (poi in 2 voll., 1793; 15a ed., 1899), tradotta in latino, francese, svedese e inglese, animata da un caldo spirito di patriottismo ed egregiamente scritta, penetrò profondamente nel cuore del popolo tedesco. Scrivendo in numerosi periodici, l'A. seppe procurarsi fama ed esercitò un potente influsso sull'opinione pubblica. Appassionatosi ben presto per il cosmopolitismo, la libertà e la rivoluzione francese, si stabilì a Parigi, nel 1791, per poter giudicare con i proprî occhi gli avvenimenti di quel periodo e lo stato d'animo del popolo. Le sue Historisclhe Briefe über die neuesten Begebenheiten in Frankreich, pubblicate sul suo periodico Minerva, sono una delle più importanti fonti d'informazioni sulle condizioni morali di quel periodo; e quello stesso giornale (1792-1812) costituisce una considerevole miniera di notizie sull'epoca della rivoluzione e uno dei più notevoli fogli politici di quel tempo. L'A. vi difende la costituzione del 1791 e scrive contro un intervento delle potenze tedesche. Ma, di fronte agli ulteriori sviluppi della rivoluzione, fuggì in Germania e si stabilì in Amburgo (1792-1812). Dopo la morte di Luigi XVI, egli sentì crescere il suo odio contro i Giacobini e parteggiò invece per Lafayette. Le sconfitte della Prussia a Jena e ad Auerstädt lo colpirono profondamente, quasi lo fecero disperare della Prussia. Morì il 28 febbraio 1812 a Oyendorf presso Amburgo.
Opere, oltre a quelle citate nel testo: Geschichte der Königin Flisabeth, 1798; Annalen der britischen Geschichte, voll. 20, 1789-98; Geschichte Gustav Wasas, 1801. Il periodico Minerva, für Politik, Geschichte und Litteratur, dall'A. diretto dat 1792 al 1812, ebbe grande importanza e rese preziosi servigi; fu continuato da F.A. Bran dal 1819 al 1857.
Bibl.: Fr. G. Ruof, Johann Wilhelm v. Archenholz, Berlino 1915 (in Historische Studien, 131).