FALK, Johannes Daniel
Poeta tedesco, nato a Danzica il 28 ottobre 1768, morto a Weimar il 14 febbraio 1826. Di scarso rilievo sono le sue liriche, tranne qualche breve Lied, e i suoi tentativi drammatici (Amphitryon, 1804, ecc.): migliori le sue satire, che gli valsero la protezione del Wieland.
Ai tempi del Taschenbuch fur Freunde des Scherzes und der Satire (1796 e segg.) sotto lo pseudonimo Johannes von der Ostsee (cfr. Leben, wunderbare Reisen und Seefahrten des J. v. d. O., 1805) raggiunse larga popolarità, ma, per troppa facilità, finì con lo sciupare le qualità che aveva di osservazione e di arguzia. Già in alcune composizioni giovanili aveva mostrato una tendenza filantropica e moraleggiante (Helden, 1796); Die heiligen Graber zu Rom, 1796; Gebete, 1796); e dopo la morte dei suoi quattro bambini perduti in un'epidemia, si diede tutto ad opere di carità. Un suo libro di ricordi personali su Goethe uscì postumo (G. aus personlichem Umgang dargestellt, 1832), come anche un suo frammento di diario intimo (Mein Leben vor Gott, 1898-906).
Opere: Satirische Werke, 2 voll., Weimar 1817; Auserlesene Werke, Weimar 1819.
Bibl.: H. Döring, J. F., Quedlinburg 1842; G. Schnaubert, Das Lebenswerk v. J. F., Weimar 1912; A. Stein, G. F., 2ª ed., Halle 1912. Su F. e Goethe e sulla veridicità di parte dei ricordi, v. S. Schulze, Falk u. Goethe, Halle 1900; E. Witte, Falk u. Goethe, Rostock 1912; A. Tille, in Funde u. Forschungen, Festgabe f J. Wahle, Lipsia 1921, H. Diersch, J. F., Weimar 1926.