Fisico nederlandese (Leida 1837 - Amsterdam 1923). Prof. di fisica all'univ. di Amsterdam, modificò l'equazione dei gas perfetti per renderla adatta a descrivere il comportamento di un fluido reale qualunque, giungendo a una celebre equazione di stato. Fu insignito del premio Nobel per la fisica nel 1910.
Insegnante di scuola elementare, poi (1865) di scuola media a Deventer e in seguito all'Aia (1868), dove divenne direttore. Nel 1873 conseguì a Leida il dottorato in fisica e matematica con una dissertazione sulla continuità dallo stato gassoso allo stato liquido, che lo fece assurgere di colpo tra i più eminenti fisici del tempo e gli valse poco dopo (1877) la cattedra di fisica nell'univ. di Amsterdam. In tale dissertazione, ispirandosi ai lavori di Clausius, estese l'equazione dei gas perfetti a un fluido reale qualunque, con il computo del volume proprio delle molecole e della loro mutua attrazione, pervenendo a una celebre equazione di stato. Da questa, nel 1881, dedusse la legge degli stati corrispondenti. La legge fu verificata sperimentalmente da H. Kamerlingh Onnes e da altri e fu impiegata per calcolare la temperatura critica dell'idrogeno e dell'elio. Nel 1890 W. estese ancora l'equazione di stato alle mescolanze di due fluidi diversi, sostituendo le costanti dell'equazione di stato con funzioni di una nuova variabile, da lui chiamata grado di associazione. Le conseguenze della teoria, alquanto oscura dal punto di vista matematico, furono verificate sperimentalmente da Kamerlingh Onnes e dettero origine a una fioritura di ricerche sui miscugli. Tra i suoi numerosi altri contributi si ricorda la teoria termodinamica della capillarità. Socio dell'Accademia delle scienze di Amsterdam, dell'Accademia dei Lincei (1903) e di numerose altre società scientifiche, ebbe il premio Nobel per la fisica per le sue ricerche sull'equazione di stato dei fluidi.