HINDERBACH, Johannes
Umanista, oratore e poeta, nato nei dintorni di Rauschenberg (Assia Kassel) nel 1418, morto a Trento il 21 settembre 1486. Frequentò le università di Vienna e di Padova, dove si laureò in legge nel 1452. Nel 1448 entrato ai servigi dell'imperatore Federico III, durante una missione politica strinse amicizia con Enea Silvio Piccolomini. Abbracciata la carriera ecclesiastica, il 30 agosto 1465 fu eletto vescovo di Trento. Egli è noto soprattutto per aver continuata la storia di Federico III scritta da Enea Silvio Piccolomini. Il suo episcopato a Trento, durante il quale fu fondata nel 1475 la prima stamperia nella città, va segnalato per la raccolta di preziosi manoscritti che il H. collocò nella biblioteca vescovile, e postillò in gran parte. A lui si deve pure la ricostruzione del Castelvecchio nel Buonconsiglio (dal 1475) e della chiesa di S. Pietro (1478). Tale ultimo lavoro si collega a un episodio di persecuzione e condanna degli Ebrei, accusati a torto di avere ucciso il beato Simonino (1475). Di quell'accusa il H. fu uno dei più accaniti sostenitori: e intorno all'avvenimento ci lasciò un poemetto latino, tuttora inedito.
Bibl.: V. Von Hofmann Wellenhof, Leben und Schriften des Doctor Johannes Hinderbach, in Zeitschrift des Ferdinandeums, s. 3a, XXXVII, Innsbruck 1893; G. A. Tarugi-Secchi, La biblioteca vescovile Trentina, Trento 1930; M. de Unterrichter, Il beato Simone e i verseggiatori suoi contemporanei, in Studi Trentini di scienze storiche, XI (1930).