Economista inglese (Derby 1858 - Hampstead, Londra, 1940). Attratto dall'aspetto sociale dell'economia, assunse posizione di eretico, come affermava egli stesso, di fronte alla scienza economica del suo tempo, dominata dal pensiero di A. Marshall, e sottolineò lo sbocco imperialistico del capitalismo e la connessione tra la sperequata distribuzione delle ricchezze e la disoccupazione. Opere principali: The physiology of industry (in collab., 1889); The evolution of modern capitalism (1894); Imperialism (1902; 2a ed. 1938); The industrial system (1909); The science of wealth (1911; 4a ed., post., 1950); Economic interpretation of investment (1911); Gold, prices and wages (1913); Economics of unemployment (1922); The conditions of industrial peace (1927); Poverty in plenty (1931); Property and improperty (1937); Confessions of an economic heretic (1938).