Berger, John. – Scrittore, pittore e critico d’arte britannico (Londra 1926 – Parigi 2017). Artista poliedrico, considerato uno degli scrittori più influenti della sua generazione, difficilmente inquadrabile in schemi predefiniti, ha spaziato dalla scrittura, alla critica, alla pittura, alla fotografia, osservando l’arte senza sovrastrutture, con uno sguardo che spaziava sempre anche al sociale e all’impegno politico. Dopo aver servito la British Army e aver compito studi di belle arti, ha cominciato la sua carriera come pittore esponendo in diverse gallerie londinesi. Mentre insegnava disegno (1948-55) ha iniziato a scrivere come critico d’arte, del 1960 è la raccolta di saggi critici Permanent red. Dopo aver pubblicato i romanzi A painter of our time (1958), The Foot of Clive (1962) e Corker's freedom (1964), nel 1972 è diventato popolare grazie ai documentari trasmessi dalla BBC tratti dal suo saggio Ways of seeing, e da lui stesso ideati e condotti, in cui si invitava a vedere l’arte nel quotidiano e con uno sguardo originale. Dello stesso anno è il suo romanzo più conosciuto G., vincitore del Booker Prize. Negli anni Settanta ha anche collaborato come sceneggiatore con il regista svizzero Alain Tanner. Tra i suoi studi sugli artisti si ricordano i libri: The success and failure of Picasso (1965) e Art and revolution: Ernst Neizvestny, endurance, and the role of the artist (1969). Tra gli scritti di sociologia: A fortunate man: The story of a country doctor (1967) e A seventh man: migrant workers in Europe (1975). Negli anni Ottanta con la trilogia Into their labours si è anche occupato dell’esperienza dei contadini europei alienati nella nuova realtà contemporanea. Negli anni più recenti oltre che di arte si è interessato di fotografia, politica e memoria collaborando con testate quali El País e The Guardian. Il romanzo più recente From A to X (2008) è stato finalista del Booker Prize, mentre nel 2017 è stato pubblicato postumo il volume Confabulations (trad. it. 2017) che ne raccoglie riflessioni sulla realtà e lo sguardo.