BETJEMAN, John
(App. III, I, p. 230)
Poeta e scrittore inglese, morto a Treen (Cornovaglia) il 19 maggio 1984. Nei Collected Poems (1959; ristampati in edizione ampliata nel 1962, 1970, 1979 e 1980), e particolarmente in Summoned bells (1960), un lungo e ambizioso poema autobiografico in versi sciolti, i passi più felici risultano quelli in cui il poeta rievoca le figure dei genitori, le esperienze salienti dell'infanzia e dell'adolescenza, la campagna dell'Essex e della Cornovaglia, o quando ricrea atmosfere tipiche degli anni Dieci e Venti.
L'ultima produzione poetica (A ring of bells, 1962; High and low, 1966; A nip in the air, 1974) si incentra sul contrasto fede-disperazione, momento-eternità. Metro-Land: selected verses from his commentary for the film (1977) nulla aggiunge alla tematica e alla fama del poeta. Insignito del titolo di Sir (1969), successe (1972) a C. Day Lewis come ''poeta laureato''. Anche se la maggior parte degli intellettuali inglesi più affermati (le sole eccezioni sono W. H. Auden, E. Wilson e Ph. Larkin) hanno irriso al nazionalismo e al sentimentalismo piccolo-borghese di tante sue poesie, B. è lo scrittore più amato dal pubblico dopo Kipling, sia come poeta, sia come autore di numerosissimi saggi sull'architettura, le ferrovie, la storia e le arti visuali dell'Ottocento e del primo Novecento inglesi; e andranno ricordati almeno: English churches (1964, con B. Clarke), Cornwall (1964), The city of London churches (1965), London's historic railway stations (1972), e A pictorial history of English architecture (1972).
Bibl.: D. Stanfod, Betjeman: a study, Londra 1961; J. Brooke, Ronald Firbank and Betjeman, ivi 1962; J. Press, Betjeman, ivi 1974; M. L. Stapleton, Betjeman: a bibliography of writings by and about him, ivi 1974.