Dunlop, John Boyd
L'uomo che reinventò la ruota
Lo scozzese John Boyd Dunlop è l'inventore del copertone pneumatico, da oltre un secolo utilizzato in molti mezzi di locomozione. Dunlop cercò di migliorare inizialmemente il comfort e le prestazioni delle ruote di bicicletta con l'intuizione di frapporre tra il cerchione della ruota e il terreno un copertone gonfiabile, che attutisse i piccoli urti che la ruota deve sopportare
Dunlop, nato nel 1840 nella cittadina scozzese di Dreghorn, dopo essersi laureato come veterinario andò a esercitare la sua professione in Irlanda. La sua invenzione, che ha rivoluzionato i trasporti rendendoli più sicuri e confortevoli, si basa su un'intuizione abbastanza semplice.
Era la fine del 19° secolo e i trasporti, dalla bicicletta ai primi mezzi a motore, erano in pieno sviluppo. Si dice che Dunlop percorrendo le strade irlandesi, allora non asfaltate e quindi dissestate, abbia avuto l'idea di migliorare le ruote di bicicletta, costituite al tempo da cerchi di materiale vario come legno o metalli o gomma piena, interponendo fra la strada e il cerchione un tubo cavo di gomma, gonfiato con aria. Realizzò così nel 1887 il primo pneumatico per il triciclo del figlio e brevettò la sua idea l'anno successivo.
Come imprenditore non fu altrettanto bravo. Fondò una società per produrre pneumatici insieme a un certo William Du Cros, ma poi cedette il brevetto a quest'ultimo in cambio di 1.500 azioni della ditta stessa. Morì a Dublino nel 1921. Dalla sua invenzione non ebbe molti vantaggi economici. La ditta, tuttavia, mantenne il suo nome ed è tuttora una delle principali industrie nella produzione di pneumatici di tutti i tipi.
Oggi gli pneumatici sono molto evoluti dai tempi di Dunlop. Sono costituiti di gomma nella quale è immersa una tela speciale, fondamentale per aumentare la resistenza all'usura e alle sollecitazioni meccaniche. La 'mescola' della gomma, ossia la sua composizione, può variare molto a seconda delle caratteristiche che si desiderano ottenere dallo pneumatico stesso. In alcuni casi, come nei copertoni da bicicletta, viene inserita una sorta di 'anima' di gomma, gonfiabile, chiamata camera d'aria.
La superficie degli pneumatici viene scolpita, come si dice in termine tecnico, con particolari disegni o forme in rilievo che formano il battistrada, parte fondamentale dello pneumatico dato che dal suo disegno, a lungo studiato e provato nelle fabbriche, dipendono la maggiore o minore aderenza al terreno e quindi la tenuta di strada e la sicurezza in frenata del mezzo su cui lo pneumatico è montato.
Forse non ci pensiamo mai, ma gli pneumatici sono un componente essenziale dei mezzi di trasporto, dalla bicicletta alle motociclette e agli scooter, dalle automobili agli autocarri. Sono fondamentali non solo per il comfort, ma anche, ben più importante, per la nostra sicurezza. Nel caso delle automobili, per esempio, sono i pochi centimetri quadrati di gomma dello pneumatico che aderiscono al terreno a sopportare il peso dell'autovettura e le accelerazioni, e a essere determinanti quando freniamo.
Avere gli pneumatici in perfetta efficienza è quindi essenziale se vogliamo viaggiare in sicurezza. Anche in questo caso, comunque, ci sono seri problemi quando l'asfalto della strada è bagnato. Negli anni Sessanta del secolo scorso ci si accorse che, nel caso di presenza di acqua sulla strada, gli pneumatici di un'auto in corsa praticamente 'galleggiano' sullo strato di acqua che si interpone fra lo pneumatico stesso e l'asfalto. È il cosiddetto fenomeno dell'aquaplaning, che causa la perdita quasi totale di aderenza del mezzo e gravi problemi per la sicurezza. Fu proprio l'industria di pneumatici Dunlop, a trovare la soluzione disegnando il battistrada degli pneumatici in modo che assorbissero l'acqua, la facessero defluire e permettessero l'aderenza al terreno dello pneumatico anche in caso di pioggia.