CALHOUN, John Caldwell
Uomo politico, nato il 18 marzo 1782 nella contea di Abbeville (Carolina del Sud). Uscito appena dall'università, fu eletto alla Camera dei rappresentanti (1811), dove si legò subito a quel gruppo di giovani nazionalisti che, riuniti intorno a Clay, dovevano esercitare una decisiva influenza in favore di una politica espansionista e aggressiva. Chiamato infatti da Clay a far parte della Commissione degli affari esteri, sostenne vigorosamente la necessità della guerra all'Inghilterra che doveva avere appunto come scopo la conquista del Canada; e poi, a guerra finita, s'impegnò in quel programma di sviluppo imperiale che, secondo le teorie del cosiddetto "Sistema americano", mirava alla costituzione di un impero chiuso e protetto, bastante a sé stesso, isolato e autonomo dall'Europa. Nel 1817 egli fu nominato segretario della Guerra. Tenne questo ufficio fino al 1825, durante il governo di Monroe; e dal 1825 al 1832, durante il governo di Adams e una parte di quello di Jackson, tenne l'ufficio di vice-presidente.
Del conflitto, che allora si definiva tra gli stati del Nord e quelli del Sud, egli intese il significato e la portata. Furono per lui anni di dubbio e di crisi. Nel 1824 prima e poi nel 1828 l'irrigidimento del sistema protezionista aveva posto con più decisione il problema della subordinazione degl'interessi agrarî a quelli manifatturieri e della resistenza costituzionale degli stati alle decisioni del Congresso; e di fronte a questo problema Calhoun procedette a una prima revisione del suo nazionalismo. Egli si era lentamente staccato dalla concezione che il protezionismo rappresentasse una forma di coesione, e rigettando le formule hamiltoniane, aveva elaborato una nuova teoria dei diritti degli stati, fondata sulla dottrina austiniana della sovranità indistruttibile degli stati stessi e sul carattere contrattuale della costituzione. Questa teoria, esposta in un saggio (The South Carolina Exposition) pubblicato nel 1828, e più tardi in una lettera al governatore Hamilton, costituì quella "dottrina dell'annullamento" in base alla quale infatti, nel 1832, la Carolina del Sud annullò le leggi tariffarie.
Nell'episodio che si aprì con questa decisione, violentemente respinta da Jackson e fermamente difesa da Calhoun, il conflitto si fece più profondo, implicando essenzialmente, come infine fu manifesto, il problema della schiavitù. Degl'interessi degli stati meridionali, C. divenne il maggiore interprete, e nel senato, del quale entrò a far parte nel 1833, fu il più deciso difensore dei diritti degli stati e il più avanzato sostenitore della schiavitù, da lui definita "la più sicura e stabile base delle istituzioni libere". Nominato nel 1844 segretario di stato, egli sostenne naturalmente, nella questione del Texas, gli interessi dell'espansionismo agrario; ma il Senato, di fronte all'impostazione nettamente schiavista che egli diede al problema, si rifiutò di ratificare il trattato di annessione. Lasciato quindi, all'avvento di Pierce, il governo (1845), C. continuò tenacemente nel Congresso la difesa del suo programma al quale egli aveva dato con gli anni una vastissima per quanto assai astratta base dottrinaria. Ma nel momento più violento della battaglia per l'ammissione della California nell'Unione, improvvisamente, il 31 marzo 1850, morì.
Bibl.: Gli scritti di Calhoun sono stati raccolti e editi a cura di R. K. Crallé (New York 1853-55). Le sue lettere sono state pubblicate a cura di J. F. Jameson nel Report of the American Historical Association for the year 1899. Sulla sua vita v. H. von Holst, J. C. Calhoun, Boston 1882 e Gaillard Hunt, John C. Calhoun, Philadelphia 1908.