CLEVELAND, John
Poeta inglese, nato a Loughborough (Leicestershire) nel giugno del 1613, morto a Londra nell'aprile del 1658. Studiò a Cambridge nello stesso collegio dí Milton ove si distinse ed ebbe incarichi accademici, e, dopo il trionfo del partito puritano, riparò a Oxford (1643); seguì il re a Newark, e partecipò alla difesa di questa città. Si era già reso noto come poeta satirico (in certe sue satire è un precursore del giornalismo polemico) e i versi che scrisse (The Rebel Scot) quando gli Scozzesi, a cui Carlo I s'era arreso, tradirono il re consegnandolo al Parlamento, punsero sul vivo coloro che erano oggetto dell'indignazione del poeta. Famosa rimase soprattutto la chiusa (A Scotwhen from the gallows-tree got loose, Drops into Styx, and turns a Soland goose), in cui si nota l'abilità del C. in quella forma di antithetic couplet che doveva diventare caratteristica dei poemi del secolo successivo. Il C. si rifugiò a Norwich, ma nel 1655 fu arrestato e imprigionato a Yarmouth; fu rilasciato poi dal Cromwell come un avversario inoffensivo del nuovo governo. L'immensa popolarità del C. ci è attestata dall'attribuzione che si fece a lui di molte satire dell'epoca, e dalle molte edizioni delle sue opere durante il Seicento. Un tentativo di distinguere i suoi scritti genuini fu fatto nel 1677 dall'editore Blagrave, che pubblicò Clievelandi Vindiciae, or Clieveland's Genuine Poems, ecc., un volume che, per altro, non contiene tutte le opere del C. Tra le poesie non satiriche, Fuscara, or the Bee Errant, e Upon Phillis walking in a morning, sono tipiche per la concettosità. Le opere dal C. si trovano in Minor Caroline Poets, a cura del Saintsbury, Oxford 1905; e in Poems of John Cleveland, a cura di J. Berdan, New York (1911).