DEWEY, John (XII, p. 713)
Filosofo e pedagogista americano, morto a New York il 1° giugno 1952.
Il suo "strumentalismo" (termine con cui lo stesso D. designa la sua filosofia) considera "sia il pensiero sia la pratica come mezzi per produrre utili ritrovati avvalorati dall'esperienza"; nega quindi la metafisica, intendendo la conoscenza come strumento per il dominio dell'ambiente in cui viviamo, la scienza come continua ricerca, la logica come problematica. Con questa concezione, secondo il D., la filosofia "cessa di trattare dei problemi dei filosofi per diventare un metodo, coltivato da filosofi, per trattare dei problemi degli uomini". Nel campo pedagogico, il D. è uno dei maggiori esponenti dell'attivismo, intendendo egli sviluppare nei ragazzi soprattutto capacità d'iniziativa, d'indipendenza, d'ingegnosità; accentuando poi l'elemento sociale della natura umana, ritiene che lo sviluppo di queste capacità sia possibile solo nella vita associata. La scuola quindi dovrebbe realizzare, sia pure embrionalmente, quella società, in cui il fanciullo sarà chiamato a vivere da grande.
Le ultime opere del D. sono: The quest for certainty, New York 1929; Art as experience, ivi 1934; A common faith, New Haven 1934; Experience and education, New York 1938; Logic: the theory of inquiry, ivi 1938; Freedom and culture, ivi 1939; Theory of valuation, Chicago 1939; Education today, New York 1940; Problems of men, ivi 1946; Knowing and the known, Boston 1949.
Bibl.: L. Borghi, J. D. e il pensiero pedagogico contemporaneo negli Stati Uniti, Firenze 1951; A. Visalberghi, J. D., Firenze 1951; Rivista di storia della filosofia, 1951, n. 4, dedicato al D., di cui dà anche una bibliografia; H. S. Thayer, The logic of pragmatism. An examination of J. Dewey's logic, New York 1952; M. C. Baker, Foundation of J. D.'s educational theory, New York 1955; P. K. Crosser, The nihilism of J. D., New York 1955; M. G. Gutzke, J. D.'s thought and its implications for christian education, New York 1956; A. Pala, La logica di J. D., Cagliari 1957; Rivista di filosofia, 1960, fascicolo 3, dedicato al D., con scritti di varî autori.