FORD, John
Poeta tragico inglese, nato verso il 1586, morto circa il 1640; uno dei più singolari, più suggestivi poeti drammatici elisabettiani, quasi moderno per la esasperata sensitivita e la raffinata ricerca psicologica. Della sua vita non sappiamo quasi nulla. Pare che sia stato battezzato il 17 aprile 1586 a Ilsington, nel Devonshire. Nel 1602 venne arruolato nella facoltà legale del Middle Temple. Compose versi d'occasione per principi e re. Scrisse molto per il teatro, ma parecchie opere sue andarono perdute; altre vennero composte in collaborazione con Dekker, Webster e Rowley. Di queste la maggiore è The Witch of Edmonton, scritta probabilmente poco dopo il 1621 e stampata nel 1658: potente dramma domestico nel quale sentiamo affiorare l'intensità passionale propria del F. Nel 1624 venne rappresentato un dramma allegorico (masque), The Sun's Darling, forse in collaborazione con Dekker. Due commedie The Fancies Chaste and Noble, e The Lady's Trial non aggiungono nulla alla sua fama; la quale si affida unicamente a cinque drammi: The Lover's Melancoly (rappresentato nel 1628, stampato nell'anno seguente); 'T is Pity She's a Whore (forse rappresentato nel 1626, stampato nel 1633); The Broken Heart (rappresentato nel 1629, stampato nel 1633); Love's Sacrifice (rappresentato nel 1630, stampato nel 1633); e infine il dramma storico Perkin Warbeck (stampato nel 1634). La poesia del F., perturbante nel suo apparente distacco, ostenta una precisa conoscenza delle passioni umane, una sconsolata e spesso torbida visione della vita, una tal sottigliezza di meandri sentimentali e sensuali da differenziarlo in modo singolare da tutti gli altri drammaturghi elisabettiani, non escluso Shakespeare. Raramente la rappresentazione del dolore nelle sue più complesse e tragiche forme, ha trovato un interprete più intensamente efficace. In Broken Heart la figura di Calantha, eroica nel suo tremendo soffrire, ci riporta, anche per la scena posta in Sparta, alle più alte e universali figurazioni greche, quantunque l'occasionale fonte libresca sia in questo dramma probabilmente italiana (cfr. Bandello, IV,1). Tale risonanza italiana si nota soprattutto in Love's Sacrifice, potente quadro dell'immoralismo del Rinascimento, argomento caro a quasi tutti i drammaturghi elisabettiani, e in quello che è il capolavoro del F., 'T is Pity She's a Whore. Il F. vi rappresenta l'amore incestuoso di Giovanni e Annabella, sullo sfondo fosco di una Parma melodrammatica del sec. XVI.
Il dramma delle passioni incontrollate e abbellite da un estetismo raffinatissimo in contrasto coi possibili freni che la vita morale e sociale impone, trova nella tragedia del F. un'illustrazione tipica e rappresentativa. L'insistente introspezione a fondo melanconico ci richiama anche la sottigliezza meditativa di R. Burton (v.), la cui Anatomy of Melancholy era allora popolare. Il gelido edonismo del F. nel suo capolavoro, non ha nulla a che vedere col carpe diem alla maniera classica; ma contiene una professione disperata di irreligione integrale, di estetico annientamento dei valori etici, che spiega le simpatie mostrate per lui dai moderni; fra i quali il Maeterlinck che ha tentato anche un rammodernamento della tragedia di Giovanni e Annabella. Si può citare anche un ingegnoso tentativo critico di S.P. Sherman per ricollegare 'T is Pity, con la greve Canace di Sperone Speroni.
Ediz.: The Works of J.F., edite da W. Gifford, rivedute da A. Dyce, Londra 1869, voll. 3; ristampate, ivi 1895; The Best Plays of J.F., edite da Havelock Ellis, in Mermaid Series, Londra 1888 e 1903. Annabella, trad. e adattamento francese di M. Maeterlinck, Parigi 1895.
Bibl.: W. A. Neilson, F. and Shirley, in Cambridge History of English Literature, VI, Cambridge 1919, cap. 8°; Broken Heart, 'T is Pity, in The Belles Lettres Series, Londra 1915 (con importante introduzione).