Mercante e banchiere (n. 1779 - m. Hurlingham, Middlesex, 1858); direttore e poi governatore (1830-32) della Banca d'Inghilterra, il suo nome è legato alla prassi adottata dalla banca (1827, il cosiddetto Palmer's rule) di mantenere pressappoco costante il portafoglio (sconti, prestiti, investimenti) in modo che il volume della circolazione mutasse soltanto in conseguenza dell'aumento o della diminuzione dell'oro esistente nel paese, come se la circolazione stessa fosse soltanto metallica. Oltre a precorrere il principio seguito nel 1844 dalle leggi bancarie di R. Peel, P. delineò con acume la politica della classica manovra dello sconto, così come è stata poi attuata dalle banche centrali. Le sue Causes and consequences of the pressure upon the money market, ecc. (1837) diedero luogo a una polemica con S. J. Loyd e Th. Tooke.