Lawson, John Howard
Commediografo, scrittore e sceneggiatore cinematografico statunitense, nato a New York il 25 settembre 1894 e morto a San Francisco l'11 agosto 1977. Segnalatosi nei primi anni Venti come autore impegnato del teatro statunitense, iniziò a scrivere per il cinema, scontrandosi con i rigidi schemi del film hollywoodiano. La sua posizione teorica e politica si radicalizzò negli anni Trenta, quando fu a capo della sezione hollywoodiana del Partito comunista. Fu uno dei Dieci di Hollywood, condannati e messi all'indice dall'HUAC (House Un-American Activities Committee) nel 1948. Si riscattò pubblicando diversi saggi dedicati alla sceneggiatura, sui quali si è formata più di una generazione di autori.Terzo figlio di Belle Hart e di Simeon Levy (poi Levy Lawson), general manager dell'agenzia di stampa Reuters per gli Stati Uniti e il Canada, studiò al Williams College, dove pubblicò i suoi primi scritti sulla rivista dell'istituto (alla cui redazione non poté partecipare in quanto ebreo). Dopo aver conseguito il diploma (1914), prese parte alla Prima guerra mondiale come conducente di ambulanze. Nel 1918, mentre si trovava ancora in Francia, scrisse il dramma Roger Bloomer (messo in scena a New York nel 1923), uno dei primi esempi di teatro espressionista statunitense, seguito da Processional (1925), dramma su uno sciopero minerario nella Virginia, in cui il capitalismo viene rappresentato come forza distruttrice delle energie vitali della società. Dopo l'esperienza con il New Playwright Theatre, un gruppo di scrittori di avanguardia (di cui facevano parte anche J. Dos Passos e M. Gold), arrivò l'esordio nel cinema. Il primo lavoro affidatogli dalla Metro Goldwyn Mayer, che proprio allora iniziava a produrre film sonori, furono i dialoghi di una scena d'amore per Flesh and the devil (1927; La carne e il diavolo) di Clarence Brown. Seguirono quindi film caratterizzati spesso dalla presenza di personaggi e ambienti delle classi subalterne, come Dynamite (1930; Dinamite), primo film sonoro diretto da Cecil B. DeMille, con un minatore per protagonista, The ship from Shanghai (1930) di Charles Brabin, ambientato tra i marinai, e Our blushing brides (1930; Ragazze che sognano) di Harry Beaumont, sulla difficile vita di tre commesse di un grande magazzino.Con l'inizio della Grande depressione e i pesanti tagli che si abbatterono sul cinema, la posizione culturale e politica di L. si radicalizzò. Nel 1933, in risposta alla decisione della MGM di dimezzare le retribuzioni dei collaboratori, rifondò (con Dudley Nichols, Oliver H.P. Garrett e Ralph Bloch) la Screen Writers Guild, di cui fu eletto presidente. L'anno seguente si iscrisse al Partito comunista, a New York, e avviò quella linea di ricerca sulla storia statunitense che avrebbe trovato sbocco nelle pubblicazioni degli anni Quaranta e Cinquanta (in partic. in The hidden heritage, 1950), in cui L. attacca l'ideologia razzista e puritana dell'uomo bianco di cultura anglosassone e rivaluta l'eredità dell'immigrazione europea e afroamericana. Nel cinema, dopo il deludente risultato di Success at any price (1934) di Walter Ruben, adattamento edulcorato della sua commedia Success story, che due anni prima aveva avuto un buon riscontro di pubblico, seguì per L. un periodo di disoccupazione forzata, che terminò quattro anni più tardi, quando firmò una delle sue migliori sceneggiature, quella di Block-ade (1938; Marco il ribelle), film di William Dieterle sulla guerra civile spagnola decisamente schierato contro i franchisti. Partecipò quindi ad altre produzioni, come They shall have music (1939; Armonie di gioventù) di Archie Mayo ed Earthbound (1940) di Irving Pichel, ma la sua situazione lavorativa a Hollywood, dove L. si era trasferito e dirigeva la sezione locale del Partito comunista, migliorò solo dopo l'attacco giapponese a Pearl Harbor, quando la temporanea alleanza tra Stati Uniti e Unione Sovietica gli diede modo di lavorare in armonia con le proprie convinzioni politiche: realizzò così sceneggiature di film di guerra, come Action in the North Atlantic (1943; Convoglio verso l'ignoto) di Lloyd Bacon, Sahara (1943) e Counter-attack (1945; Contrattacco) di Zoltan Korda, che esaltavano l'alleanza antinazista, talvolta anche con toni esplicitamente filosovietici.Con la fine della Seconda guerra mondiale e le bombe su Hiroshima e Nagasaki che annunciavano la guerra fredda, la sua posizione a Hollywood era destinata a peggiorare di nuovo. Nel 1947 L. firmò la sua ultima sceneggiatura, per Smash-up, the story of a woman di Stuart Heisler, anche se più tardi avrebbe collaborato, in clandestinità, a Cry, the beloved country (1952) di Z. Korda, un film inglese sull'apartheid, e a Terror in a Texas town (1958; Il terrore del Texas) diretto da Joseph H. Lewis, che Th. Andersen e N. Burch (1995) hanno definito "un fine studio sulla xenofobia sotto le sembianze di un western classico". Nel 1948 la sua carriera fu stroncata dalla famigerata HUAC presieduta da J. Parnell Thomas: chiamato a deporre insieme agli altri diciotto unfriendly witnesses, L. fu condannato a un anno di prigione, che scontò nel 1950. Da quel momento le sue energie si riversarono soprattutto nella saggistica: nel 1949 pubblicò la seconda edizione ampliata di Theory and technique of playwriting and screenwriting (trad. it. 1951) e nel 1950 Film in the battles of ideas (trad. it. 1955); al 1964 risale la sua ultima monografia, Film: the creative process (trad. it. 1966), uno studio sul linguaggio cinematografico attento anche alla sua evoluzione storica.
G.L. Carr, The left side of paradise: the screenwriting of John Howard Lawson, Ann Arbor (MI) 1984.
M. Kshamanidhi, American leftist playwrights of the 1930's: a study of ideology and technique in the plays of Odets, Lawson and Sherwood, New Delhi 1991.
Th. Andersen, N. Burch, Les communistes de Hollywood, Paris 1995.
Movie censorship and American culture, ed. F.G. Couvares, Washington-London 1996.
P. McGilligan, P. Buhle, Tender comrades. A backstory of the Hollywood blacklist, New York 1999.