HUSTON, John (App. III, 1, p. 819)
Regista, attore e sceneggiatore americano, ha realizzato anche in questo ultimo periodo opere di serio prestigio, pur alternandole ad altre di fattura quasi soltanto commerciale. Fra le più apprezzabili, Freud (Freud passioni segrete, 1962) e Night of the Iguana (La notte dell'Iguana, 1964), guidate da sottili preoccupazioni psicologiche, Reflections in a Golden Eye (Riflessi in un occhio d'oro, 1968), storia di una nevrosi vissuta e sofferta in un ambiente militare, risolta con l'asprezza della tragedia, ma con toni sommessi, allusivi, e soprattutto Fat City (Città amara, 1971) in cui il tema in H. sempre ricorrente dell'eroe sconfitto è svolto con drammatica intensità, in equilibrio sicuro fra il documento sociologico e l'analisi minuziosa dei caratteri. Lo stesso tema si ritrova in The Life and Time of Judge Roy Bean (L'uomo dai sette capestri, 1972), risolto però con minor rigore narrativo e stilistico, anche se con guizzi maliziosi e ironici particolarmente godibili. Di tono solo spettacolare, invece, The Bible (La Bibbia, 1966), realizzato in Italia (anche interpret.), Casino Royale (James Bond 007 Casino Royale, 1966), realizzato in Inghilterra in collaborazione con altri autori, e The Kremlin Letter (Lettera al Kremlino, 1970).
Il film più recente è The Mackintoshman (L'agente speciale Mackintosh, 1973), un thriller di spionaggio.
Bibl.: J.C. Allais, J. Huston, Lione 1960; R. Benayoum, J. Huston, Parigi 1965.