Balderston, John Lloyd
Drammaturgo e sceneggiatore statunitense, nato a Germantown (Pennsylvania) il 22 ottobre 1889, da famiglia di origine inglese, e morto a Los Angeles l'8 marzo 1954. Viene annoverato fra gli sceneggiatori che negli anni Trenta contribuirono ai successi della Universal Pictures e all'affermazione di un nuovo genere cinematografico, l'horror. Grazie alla sua esperienza teatrale e al suo background B. collaborò, in vario modo, alla scrittura dei classici della paura, riscoprendo figure della letteratura gotica e dando vita a nuovi mostri divenuti patrimonio dell'immaginario cinematografico. Laureatosi alla Columbia University e divenuto giornalista, durante la Prima guerra mondiale B. fu corrispondente da Londra, dove intraprese anche la carriera di autore teatrale (1920-1931). Nel 1927 l'attore-impresario Hamilton Deane gli propose di adattare al gusto americano una pièce, Dracula, che era in scena a Londra dal 1924. A New York questo adattamento, grazie all'inserimento di elementi spettacolari e grandguignoleschi e all'interpretazione di Bela Lugosi nel ruolo del conte della Transilvania, si rivelò un successo tale da indurre l'Universal ad acquistarne i diritti per una versione cinematografica, di cui Dudley Murphy e Garret E. Fort scrissero la sceneggiatura. Dracula (1931) diretto da Tod Browning, segnò l'inizio del genere horror e si rivelò un clamoroso successo di pubblico, proponendo un suggestivo impianto scenico e una tipologia di personaggio adottata poi in vari remake. Una genesi simile ebbe Frankenstein che, incentrato sulla creatura tormentata e divisa fra riconoscenza e odio verso il proprio creatore, rappresentò il modello iconografico per tutti i sequels. Ancora una volta B. fu chiamato da Deane per rielaborare la pièce teatrale di P. Webling al fine di convincere i produttori a trasformarla in film. Nel 1931 l'Universal ne affidò la regia a James Whale che si basò invece sulla sceneggiatura definitiva di Fort e Francis E. Faragoh, nata dalla fusione di varie fonti, fra cui il romanzo di M. Shelley e l'adattamento drammaturgico di Balderston. Per replicare i suoi ultimi successi, l'Universal gli affidò nel 1932 la riscrittura di un soggetto originale ispirato alle coeve scoperte archeologiche in Egitto. Dopo tre mutamenti nel titolo e cambi sostanziali nei personaggi nacque The mummy (1932; La mummia) di Karl Freund, una nuova creazione horror che ha conosciuto remake e sequels, per la quale B. riprese alcuni stilemi di Dracula, il fascino ipnotico del protagonista e il viaggio nel mondo delle ombre e del mistero, aggiungendo alla vicenda una venatura romantica. Grazie al successo ottenuto, B. fu chiamato nel 1935 dalla Metro Goldwyn Mayer per Mad love (Amore folle), adattamento di un romanzo di M. Renard, diretto da Freund, un omaggio al cinema espressionista tedesco in cui l'arte e la scienza percorrono due strade parallele per incontrarsi sul piano della sofferenza e della morte. Nello stesso anno l'Universal decise di produrre il film, rimasto un capolavoro dell'horror, The bride of Frankenstein (La moglie di Frankenstein), per il quale fu richiamato B. che aveva già drammatizzato la figura della compagna del mostro nel suo vecchio copione di Frankenstein; la nuova stesura di B., dall'andamento cupo, fu completamente rimaneggiata dal regista Whale che, volendo un film dall'umorismo sottile, salvò della sceneggiatura solo il prologo. Nell'ambito della guerra fra produttori, che vide l'Universal e la MGM contendersi i diritti di un episodio del romanzo di B. Stoker rimasto inedito (Dracula's guest), B. fu incaricato da David O. Selznick di scriverne la sceneggiatura nella quale sviluppò la figura della vampira e inserì il binomio tematico sesso-crudeltà. Il film Dracula's daughter (1936) di Lambert Hillyer fu invece prodotto dalla Universal che preferì la versione scritta da Fort. B. collaborò anche alle sceneggiature di film appartenenti a generi diversi per i quali ricevette due nominations all'Oscar: la prima nel 1936 per la superproduzione hollywoodiana Lives of a Bengal lancer (1935; I lancieri del Bengala) di Henry Hathaway, dal racconto di F. Yeats-Brown; la seconda nel 1945 per Gaslight (1944; Angoscia) di George Cukor, adattamento di una pièce di P. Hamilton, uno studio sui meccanismi della coppia formata da una trepida e perbenista puritana, Ingrid Bergman, e da un marito ambiguo e sottilmente perfido, Charles Boyer. Aveva adattato inoltre il romanzo di J.F. Cooper per The last of the Mohicans (1936; L'ultimo dei Mohicani) di George B. Seitz e il romanzo di A.J. Hope per The prisoner of Zenda (1937; Il prigioniero di Zenda) di John Cromwell, un'avventura di cappa e spada rielaborata di nuovo nel 1952 per il regista Richard Thorpe. A questi erano seguiti: Little old New York (1940; I ribelli del porto) di Henry King, Tennessee Johnson (1942) di William Dieterle e il film di propaganda bellica Stand by for action (1942; Forzate il blocco) di Robert Z. Leonard. Per Red planet Mars (1952) di Harry Horner, basato su una sua pièce, B. si divertì a esplorare temi fantascientifici.
D.J. Skal, The monster show, New York 1993 (trad. it. Milano 1998, pp. 64-91, 153-64); J. C. Holte, Dracula in the dark, Westport 1997.