JOHANSEN, John MacLane
Architetto statunitense, nato a New York il 29 giugno 1916. Figlio di artisti di fama internazionale, iniziò la sua attività come pittore seguendo le orme dei genitori. Della stessa generazione di P. Rudolph, J. L. Sert e I. M. Pei, J. si formò ad Harvard sotto la direzione di W. Gropius e di M. Breuer del quale fu amico e collaboratore. Dopo la laurea lavorò nello studio di L. Skidmore, N. A. Owings e J. Merrill mostrando simpatie sia per lo stile internazionale di L. Mies van der Rohe che per la ricerca sul recupero delle forme derivanti dalla storia operata da L. Kahn.
La ricerca delle fonti costruttive e sociali dell'architettura lo spinse a operare un azzeramento linguistico e una ricostruzione del progetto di architettura in cui la terminologia delle componenti e la sintassi fossero funzionali a dare risposta ai tre imperativi da lui stesso successivamente definiti come tecnologico, organico e psico-sociologico.
Per J. sono gli elementi di discontinuità di cui gli edifici si compongono a mettere in evidenza il legame dell'architettura con la città, come parte indissolubile di un processo più ampio. Lo scatto qualitativo lo compì dopo il 1960, anno nel quale soggiornò a Roma, dove ravvisò nella sua precedente produzione architettonica vincoli formali che egli stesso definì paragonabili a quelli propri del periodo rinascimentale. Una conseguenza di tale autocritica fu l'avvicinamento alle poetiche architettoniche metaboliste e utopiste, la lettura di H. M. McLuhan e l'osservazione delle tecnologie elettroniche.
Le sue opere principali sono quelle che tanto nel contenuto quanto nell'espressione mostrano l'influenza di tale ondata revisionista. Tra le altre vanno incluse il Morris Mechanical Theater a Baltimora del 1967; la R. Hutching's Goddard Library alla Clark University (Worchester, Mass.) del 1968; il Mummers Theater a Oklahoma City del 1970.
Tra gli ultimi progetti quelli che si distinguono per espressione poetica e tecnologia avanzata sono: Membrane viventi, 1989; Tela sospesa, 1990; Teatri elettro-magnetici, 1991.
Bibl.: M. Manieri Elia, L'architettura del dopoguerra in U.S.A., Bologna 1966; P. Heyer, Architects on architecture, New York 1966; Enciclopedia dell'architettura moderna, Milano 1967; M. Tafuri, Teorie e storie dell'architettura, Bari 1968; Dizionario di Architettura e Urbanistica, Roma 1968; C. Ray Smith, Supermannerism, New York 1977; F.S. Bedoni, L'architettura frantumata. John MacLane Johansen, Bari 1983; B. Zetti, Storia dell'architettura moderna, Torino 1984.