MARIN, John
Pittore, nato a Rutherford (New Jersey) nel 1870. Dopo esser stato per quattro anni a disegnare presso un architetto e aver frequentato varie scuole a Philadelphia, New York, ecc., dedicandosi volentieri all'acquerello, nel 1905 si recò in Francia, dove visse fino al 1911. Mentre all'inizio aveva seguito nelle acqueforti lo stile di Whistler e negli olî quello di Monet, verso il 1908 M. cominciò ad adottare una visione propria nella quale si mettevano a profitto gl'insegnamenti del cubismo e dei fauves. Pertanto, allorché egli tornò in America, era in grado di ritrarre in una pittura estremamente sobria e al tempo stesso libera le visioni naturali offertegli dal Maine o dai grattacieli delle metropoli, con un segno sfuggente, rapido e nervoso e delicatissimi sfumati di colore.
Dei grattacieli in particolare J.M. seppe esprimere la forza "eroica" e tipicamente americana in opere come Manhattan, la città bassa, del 1921 (Museo di Philadelphia) o i Grattacieli, del 1932 (New York, coll. A. Stieglitz). Ma dove il suo temperamento epico e visionario (esprimentesi, tra l'altro, attraverso l'isolamento dell'immagine dentro un largo margine scoperto del fondo) giunge al massimo delle sue possibilità è nei paesaggi montani e, soprattutto, marini, in cui l'orizzonte si apre solitario verso l'infinito (Il mare, 1945, New York, coll. Stieglitz).
Bibl.: J. Mellquist, The Emergence of an American Art., New York 1943; L. Venturi, Pittura contemporanea, Milano 1947.