MASEFIELD, John
Poeta e romanziere, nato a Ledbury (Herefordshire) il 1° giugno 1875. In gioventù fece il mozzo nella marina mercantile. Dal 1895 al 1897 visse in America facendo i più diversi mestieri. Le esperienze di quegli anni alimentano la parte migliore dell'opera sua, che ebbe inizio con un volume di liriche Saltwater Ballads (1902) in cui è contenuta Sea-fever, una delle più note e diffuse poesie contemporanee in Inghilterra. Il successivo volume (Ballads, 1903) fu più che altro una ripetizione dei motivi del primo. Larga fama venne al M. solo nel 1911 con la pubblicazione del poemetto The Everlasting Mercy. Esso non iniziò, ma impose all'attenzione, la poesia del periodo giorgiano, i cui rappresentanti, accomunati da una volontà di reazione alla poesia vittoriana, hanno cercato di attuare tale reazione con tendenze molto disparate che fanno coesistere realismo e simbolismo, poesia filosofica e fantastica. Nella sua copiosa opera il M. ha partecipato di volta in volta a quasi tutte queste tendenze.
In The Everlasting Mercy, narrazione di tipo drammatico e non di rado melodrammatico, in versi chauceriani della prima maniera, il ritorno alla fede di una specie di ladro campestre è raccontato con un realismo spinto che giunge talvolta alla brutalità. In questo atteggiamento il M. insiste in altri poemetti narrativi: The Widow in the Bye Street (1912), Dauber (1913), The Daffodil Fields (1913). Alla tendenza filosofica invece il M. si volge con Lollingdon Downs and other Poems (1917) in cui è specialmente notevole una serie di 57 sonetti. Tuttavia, dai pur molti accenni che sono sparsi nella sua opera, più che una chiara concezione filosofica risultano idealità più o meno vaghe di cristianesimo e di umanitarismo imbevuti di mistero cosmico. Fa parte a sé nella sua opera Reynard the Fox (1919) che, descrivendo una riunione di caccia, canta le lodi della vita rurale con vena limpida e ricchezza di movenze. Fra i romanzi del M. i migliori sono quelli che utilizzano le esperienze della giovinezza, quali Captain Margaret (1908), Sard Harker (1924), ecc. Prove meno buone ha fatto il M. nel teatro. La sua composizione drammatica più notevole rimane forse la prima: The Tragedy of Nan (1909), che però risente eccessivamente l'influsso d'Ibsen. Sono da segnalare per vigore critico i suoi saggi su Shakespeare. Il M. ha scritto anche alcuni vivaci ricordi di guerra: Gallipoli (1916) e The Old Front Line (1917). Il suo più recente libro è il romanzo The Bird of Dawning (Londra 1933).
Nel 1930 il M. è succeduto a Robert Brigdes come poeta laureato.
Bibl.: Una bibl. completa degli scritti del M. in Bibl. of Mod. Authors, II, Londra 1921. V. inoltre: C. Biggane, J. M.: A study, Londra 1924, con bibl.; C. L. Hind, Authors and I, Londra 1921; H. Monro, Some Contemp. Poets, Londra 1920; W. L. Phelps, The Advance of English Poetry in The Twentieth Century, Londra 1920; F. M. Gualtieri, J. M., Venezia 1932, informativo.