Scrittore irlandese (Rathfarnham, Dublino, 1871 - Dublino 1909). Caratterizzato dalla sua tipica mescolanza di realismo, talvolta crudo, e d'immaginazione, S. può forse essere considerato il maggiore drammaturgo della rinascita irlandese. Tra le opere teatrali The playboy of the western world (1907), che suscitò inizialmente molte polemiche, è oggi considerata il suo capolavoro.
Laureatosi al Trinity College (1892), si recò (1893) in Germania con l'intento di dedicarsi alla musica. Ma, abbandonata questa ambizione, andò (1895) a Parigi, dove s'incontrò con W. B. Yeats; questi lo persuase a tornare in Irlanda e a scrivere sulla vita dei contadini irlandesi. Dal 1898 al 1902 fece ogni anno un soggiorno nelle isole Aran: dall'idioma isolano e dalle opere di altri scrittori della rinascita gaelica elaborò quel dialetto anglo-irlandese cui egli diede, con l'uso sapiente del lessico letterario, una patina provinciale. Nacquero così i bozzetti di vita isolana The Aran Islands (1907) e In Wicklow and west Kerry (1908). Quando il movimento di rinascita celtica si orientò verso il teatro, S. contribuì con la farsa The shadow of the glen (1903), il dramma Riders of the sea (1904) e The tinker's wedding (1909); all'Abbey Theatre, di cui S. fu consulente letterario e direttore, e che divenne la sede stabile del movimento, furono rappresentate le altre opere di S., The well of the saints (1905) e The playboy of the western world, commedia spregiudicata e ironica, insieme alla tragedia Deirdre of the sorrows (post., 1910), ispirata all'eroina mitologica Deirdre e rimasta incompiuta. Postumo (1909) un volume di liriche, Poems and translations, che contiene anche traduzioni da Petrarca e da F. Villon.