NORRIS, John
Filosofo ed ecclesiastico inglese, nato a Collingbourne-Kingston (Wiltshire) nel 1657, morto a Bemerton nel 1711. Dopo aver studiato a Oxford, ed esservi divenuto membro di All Souls' College, trascorse gli ultimi venti anni della sua vita a Bemerton.
Il più notevole fra i suoi primi scritti è quello intitolato Christian Blessedness or Discourses upon the Beatitudes to which are added Reflections upon a late Essay concerning Human Understanding (Londra 1890). L'Essay qui ricordato è quello del Locke, il cui empirismo il N., che pure accettava la critica lockiana delle idee innate, combatteva ponendosi dal punto di vista del Malebranche. A questa critica il Locke rispose nel 1693 coi Remarks upon some of Norris' Books wherein he asserts F. Malebranche's Opinion of "our seeing all things in God", poi apparsi postumi, mentre il N. sviluppava la sua concezione gnoseologico-metafisica nell'Essay towards the Theory of the Ideal or Intelligible World (voll. 2, Londra 1701-04), che è la sua opera più importante. Tra gli altri suoi scritti sono principalmente da ricordare An Account of Reason and Faith in relatyn to the Miosteries of Christianity (Londra 1697), in cui polemizzava contro il Christianity not Misterious del Toland, e A Philosophical Discours concerning the Natural Immortality of the Soul (Londra 1708), che difendeva contro il Dodwell l'idea dell'immortalità. In questa sua sintesi di una concezione gnoseologico-metafsica essenzialmente idealistica con una decisa intenzione apologetica delle dottrine religiose del cristianesimo, la fisionomia intellettuale del N. si avvicina così a quella del suo maggior contemporaneo Berkeley.
Bibl.: Fr. J. Powicke, A Dissertation on J. N., Londra 1894; F. I. Mc Kinnon, The philosophy of J. N., Baltimora 1910.