ORCHARD, John
Scultore e bronzista attivo in Inghilterra nell'ultimo terzo del 14° secolo.Agli anni intorno al 1370 appartengono le uniche opere attribuite a O. attraverso documenti di pagamento: si tratta innanzitutto di sei piccole statue di pleurants in bronzo, commissionate per la tomba di Filippa di Hainaut (m. nel 1369), consorte di re Edoardo III (1327-1377), e di due statuette in alabastro degli infanti Guglielmo e Bianca, tutte conservate nell'abbazia di Westminster a Londra. La tomba della regina, posta nella Confessor's Chapel ed eseguita in marmo bianco di Purbeck, per quel che riguarda il vero e proprio ritratto della giacente venne commissionata a Jean de Liège - artista tra i principali della corte parigina di Carlo V il Saggio (1364-1380) - e doveva essere completata con ca. settanta piccole statue, per la maggior parte di produzione straniera, tant'è che a O., latoner ufficialmente al servizio della corte inglese, ne vennero allogate soltanto otto (Stone, 1955). Le due immagini in alabastro dei piccoli principi, che in origine dovevano essere poste anch'esse sulla tomba della madre, sono invece situate nella cappella dedicata a s. Edmondo; esse vennero pagate a O. venti scellini (Crossley, 1921).Soltanto presuntivamente sono attribuite a O. altre due opere in bronzo della medesima cerchia di committenza, anche se per esse non esistono prove documentarie che ne attestino la paternità.La tomba di Edoardo di Galles, detto il Principe Nero (m. nel 1376), primogenito di Edoardo III e protagonista delle battaglie di Crécy-en-Ponthieu (1346) e di Poitiers (1356), è collocata nel deambulatorio della Trinity Chapel della cattedrale di Canterbury. Figura eroica della cavalleria inglese, nel suo testamento lasciò disposizioni perché venisse posta un'immagine "in memoria di tutti noi armati per la battaglia" (Gardner, 1935, p. 321). Nella sua effigie giacente, databile all'ultimo quarto del sec. 14°, sono resi tutti i dettagli dell'armatura, mentre il volto, anziché un ritratto, è una generica e convenzionale raffigurazione di guerriero.Maggior intento ritrattistico si nota nell'immagine funebre di Edoardo III (Londra, abbazia di Westminster, Confessor's Chapel) che regge due scettri, uno per ciascuna mano, a rappresentare il suo dominio sull'Inghilterra e sulla Francia; per modellare il suo volto fu probabilmente usata una maschera funebre (Stone, 1955, p. 192).L'attribuzione allo scultore di questi due monumenti funebri è largamente sostenuta dagli studiosi: sembra infatti più che probabile che O., bronzista al servizio della corte, abbia contribuito alla realizzazione delle tombe dei propri mecenati.Artista versatile, O. seppe fare uso di materiali differenti, adattando il suo stile alle richieste dei committenti; a quanto pare, egli guidò inoltre una bottega che impiegava più lavoratori in grado di soddisfare esigenze diverse.
Bibl.: E.S. Prior, A. Gardner, An Account of Medieval Figure-Sculpture in England, Cambridge 1912; F.H. Crossley, English Church Monuments A.D. 1150-1550. An Introduction to the Study of Tombs and Effigies of the Medieval Period, London 1921, p. 29; s.v. Orchard, John, in Thieme-Becker, XXVI, 1932, p. 40; H. Batsford, C. Fry, The Cathedrals of England, London 1934 (1938⁴); A. Gardner, A Handbook of English Medieval Sculpture, Cambridge 1935, pp. 15, 321, 357; A. Gardner, English Medieval Sculpture, Cambridge 1951; L. Stone, Sculpture in Britain: the Middle Ages (The Pelican History of Art, 9), Harmondsworth 1955, pp. 184, 192-193; F.W. Cheetham, English Medieval Alabasters, Oxford 1984; Age of Chivalry. Art in Plantagenet England 1200-1400, a cura di J.J.G. Alexander, P. Binski, cat., London 1987; P. Williamson, Gothic Sculpture 1140-1300, New Haven-London 1995.S. Botti