CLARK, John Pepper
Drammaturgo e poeta nigeriano, nato a Kiagbolo il 6 aprile 1935. Ha studiato al Warri Government College in Ughelli (1948-54), all'università di Ibadan (1955-60) e alla Princeton University (1962-63), iniziando poi − dopo alcuni anni di lavoro presso il ministero dell'Informazione nigeriano − la carriera universitaria come professore di Inglese presso l'università di Lagos. Durante gli anni universitari ha fondato The Horn, una rivista di poesia sulla quale sono apparsi i suoi primi lavori e quelli di Soyinka.
Il tema centrale della prima opera, Song of a goat, considerata il suo capolavoro e rappresentata all'università di Ibadan nel 1962, è la sterilità del protagonista, che determina la catastrofe in cui restano travolti tutti i personaggi di questo breve e intenso dramma, dall'intreccio semplice ed essenziale, di struttura, tessitura drammatica e atmosfera riconducibili alle tragedie greche classiche. Il tema dell'impotenza vista come maledizione è presente anche in The masquerade (1964), tragedia a tinte fosche sull'amore contrastato di due giovani innamorati, nel quale dominano i coups de théâtre di derivazione elisabettiana. Un'autentica, drammatica storia africana è The raft (1964), metafora non sempre chiara del cammino di ciascun uomo verso la morte, meta cui giungeranno due naufraghi irrimediabilmente sospinti dal fiume Niger verso il mare. Ozidi (1966) − adattamento di una saga tradizionale ijaw da narrarsi e rappresentarsi in sette giorni, un misto di esoterismi popolari, ritualità, musica, mimi e danza − segna un cambiamento pressoché radicale nella drammaturgia di C.: il modello greco viene abbandonato per un tipo di rappresentazione in cui il dramma dei singoli si fa dramma della comunità e dramma cosmico.
Densi di pulsioni drammatiche, ricchi di colore locale, sostenuti da ritmo e versificazione sapienti, i drammi di C. sono testi adatti più alla lettura che non al palcoscenico. Poeta raffinato e colto, profondo conoscitore della poesia inglese, di cui spesso riecheggia moduli stilistici e temi, C. esprime in modo più compiuto la sua delicata sensibilità poetica in raccolte come Poems (1962), A reed in the tide (1965), Casualties: poems 1966-68 (1978) e soprattutto in The Ozidi saga (1978), affascinante recupero poetico dell'originale dramma epico ijaw.
Bibl.: J. Morsiani, Da Tutuola a Rotimi: una letteratura africana in lingua inglese, Abano Terme 1983.