WARD, John Quincy Adams
Scultore, nato presso Urbana, Ohio, il 29 giugno 1830, morto a New York il 1° maggio 1910. Fu il primo scultore americano importante che ruppe la tradizione degli studî in Italia e che ricevette tutta la propria educazione nel paese nativo. A 19 anni entrò nello studio di Henry Kirke Brown a Brooklyn, N. Y., dove rimase per sette anni, e fu anch'egli attratto da soggetti indiani, che si dice abbia studiati sul vero. Nel 1857 eseguì la statuetta Il cacciatore indiano e nel 1864 ne espose una riproduzione in grandezza naturale. Dell'anno successivo Il negro Freedman; da allora l'attività del W. fu straordinaria. New York ha Il cacciatore indiano; Il soldato del settimo reggimento (1868); Shakespeare (1870); Il pellegrino (1885); Washington (1885); la statua di Horace Greeley del Tribune Building (1890); la quadriga marina, rappresentante la Vittoria tirata da sei cavalli marini, destinata all'arco trionfale in onore dell'ammiraglio Dewey (1899), e la decorazione del timpano della Borsa, eseguita in collaborazione con Paul Bartlett (1903). Brooklyn possiede la statua di Henry Ward Beecher (1891); Washington la statua equestre del generale Thomas (1878), il monumento Garfield (1887) e la statua del generale Sheridan (1908). A Filadelfia si trova la statua del generale Hancock (1908) e due figure per il monumento commemorativo Smith; Boston ha Il buon samaritano (1866); Newport, R. I., la statua del commodoro Perry (1866); Gettysburg, Pa., la statua del generale Reynolds (1871); Hartford, Conn., la statua di Israel Putnam (1874); Newburyport, Mass., la statua di Washington (1876); Spartansburg, S. C., la statua del generale Morgan (1880); Burlington, Vt., la statua di Lafayette (1883). Monumenti del W. si trovano anche a Cleveland e Charleston ed esistono anche numerosi busti. Egli non mandò mai modelli in Italia per esservi tagliati o formati, come avevano fatto fin allora gli scultori americani, e lavorò sempre da solo fino alla vecchiaia. In soli due mesi creò un leggiero e vivace disegno per l'arco Dewey. Le sue opere sono vigorose, e, nonostante una certa sfumatura di humour, profondamente serie e solenni; realistiche e a un tempo monumentali. L'evoluzione della sua ritrattistica può essere seguita dal periodo del Lafayette attraverso il periodo del Washington (1885), più formalistico, fino al periodo del Greeley (1890), quando egli raggiunse una notevole interpretazione del carattere implicita nella forma. Il monumento al Beecher è il suo capolavoro (1891). Nel monumento Garfield, opera tarda, il W. fa una leggiera concessione all'idealismo plastico europeo.
Nel 1863, fu eletto socio della National Academy of Design; di essa divenne accademico nel 1863 e presidente nel 1874. Fu uno dei fondatori della National Sculpture Society, della quale venne eletto primo presidente nel 1896.
Bibl.: A. Adams, J. Q. A. Ward, New York 1912; C. H. Caffin, Amer. Masters of Sculpture, ivi 1913; R. Cortissoz, Amer. Artists, ivi 1923; L. Taft, Amer. Sculpture, 2ª ed., ivi 1924; C. R. Morey, The Amer. Spirit in Art: Sculpture, New Haven 1927; S. La Follette, Art in America, New York 1929.