Uomo politico (Londra 1792 - Richmond, Londra, 1878). Deputato whig dal 1813, si distinse presto per le sue battaglie liberali, opponendosi nel 1817 alla sospensione dell'Habeas corpus e divenendo dal 1819 acceso sostenitore della riforma elettorale. Principale redattore del primo Reform Act, che egli stesso presentò in parlamento nel marzo 1831, promosse in seguito, come paymaster-general (giugno 1831), misure volte a eliminare le discriminazioni nei confronti dei cattolici. Come ministro dell'Interno (1835-39), ridusse il numero dei crimini perseguibili con la pena di morte e provvide alle riforme municipali. Ministro delle Colonie dal 1839 al 1841, passò in seguito all'opposizione battendosi per un completo liberoscambismo. Primo ministro dal 1846, introdusse una regolamentazione della giornata lavorativa nelle fabbriche, limitandone la durata a 10 ore. Dimessosi nel 1852, tenne a due riprese il ministero degli Esteri (1852-53 e 1859-65), appoggiando l'opera di Cavour in Italia e sostenendo la neutralità britannica nella guerra civile americana. Nuovamente primo ministro (1865-66), tentò di promuovere un nuovo allargamento del suffragio, ma non fu appoggiato dalla maggioranza del suo partito. Fra le sue numerose opere, si ricorda l'autobiografia Recollections and suggestions 1813-1873 (1875).