SOMERS, John
Nato a Severn Stake, nel Worcestershire il 4 marzo 1651, morto il 26 aprile 1716.
Avvocato nel 1676, si dedicò in modo particolare al diritto civile e costituzionale, e accrebbe la sua fama sia di giurista sia di liberale mediante la difesa erudita, energica e fortunata dei sette vescovi, che avevano fatto istanza a Giacomo II di essere esentati dal leggere dal pulpito la sua dichiarazione d'indulgenza, con la quale si concedeva libertà ai cattolici di professare la loro fede, dichiarazione da loro ritenuta illegale (giugno 1688). Fu presidente del comitato che compilò la famosa "Dichiarazione dei diritti" del 1689. Attorney general nel maggio 1692, divenne custode del sigillo privato e consigliere privato nel marzo 1692-93, quando Guglielmo III si trovò costretto ad appoggiarsi sempre più ai liberali, e nell'aprile 1697 fu eletto lord cancelliere, nel dicembre seguente creato barone Somers of Evesham. Ma la persistente sfiducia di Guglielmo nella Francia dopo la pace di Ryswyk e il suo desiderio di mantenere un esercito stabile, scossero il potere di S. e dei suoi partigiani, mentre il popolo, che considerava S. come il "confidente" del re, riversò su di lui il suo malcontento: ed egli fu attaccato in parlamento nel 1699 e nel 1700. Nell'aprile del 1700 restituì il gran sigillo, ma l'anno dopo fu messo in stato di accusa per la parte avuta nel primo trattato di ripartizione del 1698. Nonostante ch'egli disapprovasse alcune delle clausole che gli erano state inviate segretamente da Guglielmo, egli aveva dato al re facoltà completa di far conchiudere il trattato da plenipotenziarî non nominati. L'accusa fu abbandonata in seguito a litigi circa la procedura tra i lord e la camera dei comuni. Durante il regno di Anna, S. presiedette la giunta liberale, votò contro all'Occasional conformity Bill, che puniva l'adesione non sincera alla chiesa di stato, fece parte della commissione per l'unione con la Scozia, e fu presidente del consiglio dal 1708 al 1710. Si unì al gruppo di consiglieri che alla morte di Anna invitarono Giorgio I a venire in Inghilterra e nel gabinetto di quest'ultimo fu ministro senza portafoglio.